Good Life

02.07.2020

L’uso della carota è frequente come integrazione dietetica di precursori della vitamina A come il beta-carotene. Il colore come indicatore della presenza di principi attivi di particolare valore negli alimenti, è oramai un concetto che negli ultimi anni è stato diversamente ed ampiamente utilizzato. In effetti è solo recentemente che gli alimenti hanno iniziato ad essere considerati non solo come “contenitori” di vitamine, minerali e ovviamente proteine, grassi e carboidrati, ma anche per la presenza di numerosi composti il cui valore per la nostra salute viene evidenziato ogni giorno di più. Molti di questi importanti composti sono proprio quelli che danno colore agli alimenti, in particolare frutta e verdura. Tutta la frutta e la verdura che mostra i colori che vanno dal giallo al rosso, di norma contiene dei carotenoidi, ne sono un esempio il melone, il peperone, ma anche il pomodoro, con il suo rosso licopene, ed ovviamente la carota. Sono composti dotati di diverse proprietà tra le quali un’importante attività antiossidante. Sono generalmente liposolubili e nel caso della carota, il beta-carotene tende ad accumularsi nella pelle. Un consumo abbondante di carote infatti produce una colorazione aranciata dell’epidermide che torna assolutamente normale quando il consumo diviene normale. La loro struttura chimica e la capacità di accumularsi alla “superficie” rende i carotenoidi degli importanti fotoprotettori.