Segreti in tavola

14.08.2020
La tradizione gastronomica italiana del ferragosto
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Sapevate che la festa più attesa dell’estate, cioè il Ferragosto, ha origine nell’antica Roma: nasce dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità. L’antico Ferragosto, istituito dall’Imperatore Augusto nel 18 a.C., aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane e fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti, soprattutto nei campi!
Il Cristianesimo, vi ha sovrapposto poi la solennità dell’Assunzione, l’elevazione di Maria in cielo “anima e corpo”, presente liturgicamente fin da VI°sec. Ed è per questo che in tutta Italia erano e sono celebrate tutt’oggi imponenti processioni religiose.

Ma è soprattutto il cibo il grande protagonista! Cosa si mangia dalle vostre parti? Per festeggiare degnamente con il cibo ferragosto, l’Artusi, padre della cucina italiana moderna, consiglia “prosciutto e vino”, come dire: cibi semplici, trasportabili, per le tradizionali scampagnate o gite al mare. In più, l’assaggio delle prime uve primaticce e dell’anguria a fette raffreddate, rappresenta il ringraziamento ideale da fare alla buona terra per i suoi frutti stagionali.
Se vi trovate in Trentino e in Valle D’Aosta potrete assaggiare classici piatti di sostanza: i classici canederli, le golose polpette di pane e speck, e la meno nota Zuppa alla Valpellinzese o Seupa à la Vapelenentse, una zuppa che prende il nome dal villaggio Valpelline, a base di pane, fontina e brodo di carne.
In Lombardia vince il classico minestrone, nella versione fredda e più indicata per il mese di agosto. In Veneto e in Liguria si vira sul pesce, con le sarde in saor e la capponadda, una fresca insalata di mare con tonno, acciughe, pomodoro e olive, il piatto perfetto per marinai e pescatori. In Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna la protagonista è la pasta ripiena con i Cjarsons e i più classici cappelletti al ragù.
In Piemonte il piatto tipico è un dolce, la Margheritina di Stresa, un biscotto la cui particolare fragranza viene data dalla presenza, negli ingredienti, del tuorlo d’uovo sodo setacciato e ridotto a farina. In Toscana non può mancare il piccione arrostito, una tradizione nata in epoca carolingia. Un antico detto popolare fiorentino conferma che: “A ferragosto si mangiano i piccioni arrosto”, in Umbria gnocchi al sugo di papera, mentre, nelle Marche l’oca arrosto. In Molise i cavatelli al sugo di maiale. Invece, a Roma come in tutto il Lazio, non è ferragosto senza il pollo con i peperoni, con l‘immancabile scarpetta finale.

In Campania si prepara la Pizza di Maccheroni: piatto unico da gustare rigorosamente a fette. In Puglia spopola un caposaldo della cucina italiana, le orecchiette con cime di rapa, mentre nella vicina Basilicata si ritorna sulla carne con l’agnello alla lucana. In Calabria ancora pasta, questa volta al forno: la pasta chijna (cioè ripiena). La versione più conosciuta è quella con il ragù e le polpettine ma c’è anche un’altra variante, quella con la soppressata. Dulcis in fundo le grandi isole: in Sardegna protagonisti i culurgiones di patate sardi, una pasta ripiena, e in Sicilia non può mancare il tipico Gelo di Melone il cui ingrediente principale è l’anguria, che in Sicilia come in altre zone del sud Italia viene comunemente definito “melone”.
E voi cosa preparerete? Sicuramente qualcosa di buono!

Buon Ferragosto, da Dimensione Suono Soft!

 

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Good Life dedicato ai suggerimenti per non lasciare da solo il nostro amico a 4 zampe il giorno di ferragosto)