Good Life

14.10.2018

Una produzione in aumento tra il 10% e il 20% a livello nazionale, con 46/47 milioni di ettolitri prodotti, rispetto ai 40 milioni dello scorso anno. La vendemmia 2018 promette bene, secondo Coldiretti. Il merito sarebbe soprattutto delle piogge, che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate. E la tecnologia potrebbe aiutare i viticoltori a fare ancora meglio. Dal tracciamento della filiera di produzione, al controllo dei vigneti, passando per la raccolta meccanica delle uve, algoritmi e braccia meccaniche stanno già contribuendo a innovare una delle produzioni che offre qualità, pregio e orgoglio al nostro paese. Ecco cinque tecnologie per il vino italiano. Un nuovo software per le certificazioni vitivinicole e il tracciamento della filiera. Un sistema che si preoccuperà di raccogliere dati dalla vite alla bottiglia, per dare la certezza al consumatore finale della qualità del prodotto. Si chiama Dioniso, la nuova piattaforma per le certificazioni vitivinicole e il tracciamento della filiera del vino. Sviluppato per Valoritalia – l’ente certificatore di qualità dei vini italiani – Dioniso permette di automatizzare il processo ispettivo, necessario per la certificazione del vino imbottigliato. Un passaggio fondamentale per la protezione dei marchi DOC e DOCG del Made in Italy nel mondo.