Good Life

06.06.2020

La rosa è una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia. Nel mondo ce ne sono circa 150 specie e quelle spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la canina (la più comune), la gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la glauca (frequente sulle Alpi), la pendulina (comune sulle Alpi e l’Appennino Settentrionale) e la sempervirens. La rosa è una pianta ornamentale e non solo. Le sarmentose o rampicanti sono ornamento di pergolati, tralicci o recinzioni, le nane dalle tinte brillanti e con fioriture prolungate si coltivano in vaso su terrazzi o in giardini rocciosi. I petali delle rose vengono utilizzati anche per le proprietà medicinali, per l’estrazione dell’essenza e per gli aromi utilizzati in profumeria, cosmetica ma anche in pasticceria e liquoristica. Come pianta medicinale, i petali hanno proprietà astringenti, le foglie sono un antidiarroico; i frutti, ricchi di vitamina C, sono diuretici, sedativi e vermifughi, i semi sono utili per l’azione antielmintica. In aromaterapia vengono attribuite all’olio di rosa proprietà afrodisiache, antidepressive, antisettiche, antidolorifiche; è un tonico del cuore, stomaco e fegato. Sono vari gli utilizzi delle rose in cucina, sia come elemento decorativo che come alimento. Per questo uso è fondamentale che le piante non siano state trattate chimicamente. Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di tè, i petali possono essere consumati nelle insalate, i frutti della rosa sono impiegati nella preparazione di confetture. Altro fiore splendido è il garofano. È una pianta originaria delle zone temperate del globo. Il genere comprende oltre 300 specie, viene utilizzata come pianta ornamentale perenne, nei giardini o in vaso per terrazzi e appartamenti, dove, se le condizioni sono ottimali, può fiorire per molti anni. Il garofano esige una esposizione soleggiata, un terreno ricco di sostanze organiche e minerali, compatto, calcareo e asciutto.
Infine: il tulipano. Lo si trova dalla Penisola Iberica al Nord-Africa, dalla Grecia ai Balcani, alla Turchia, Siria, Israele, Palestina, Libano, Giordania, Iran, Ucraina, Sud della Siberia, Mongolia e fino al Nord-Ovest della Cina. Fu portato per la prima volta in Europa nel 1554 e si deve al botanico Carolus Clusius lo sviluppo di molte varietà, nei più svariati colori e forme, che trovarono posto nei giardini reali olandesi. La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all’incirca a partire dal 1593. Viene usato per decorare parchi, giardini, aiuole, prati e lo si coltiva in vaso sui terrazzi o negli appartamenti. Richiede terreni sabbiosi, profondi, freschi ma senza ristagno, irrigui, concimazioni con letame ben maturo o con soluzioni di nitrato prima e dopo la fioritura, irrigazioni durante la stagione vegetativa. Si moltiplica con i bulbilli che si formano alla base del girello e per ottenere bulbi di qualità dopo la fioritura, lasciare alla pianta tutte le foglie eliminando solo i fiori ed estraendo i bulbi dal terreno appena le foglie ingialliscono.