Good Life

17.08.2019

Le vacanze sono uno dei momenti preferiti dalla coppia. Si desiderano, si attendono, si programmano insieme ma non sempre si riescono a fare come si vorrebbe. Talvolta divergenze organizzative, impegni lavorativi o imprevisti dell’ultimo momento fanno decadere il sogno della vacanza condivisa. Tra le soluzioni c’è allora quella di accettare di partire separatamente, in tempi diversi. E questo potrebbe anche coincidere col bisogno da parte del o dei partner, di “staccare la spina” da tutto: relazione inclusa. Comunque è bene parlarne e chiarire ogni dubbio prima della partenza, lasciandosi alle spalle gelosie e dissapori, senza dar spago alle ansie da controllo. Di questa idea è la psicologia contemporanea che offre una visione positiva sulla vacanza separata: se non si riesce a trattenersi dal viverla con stress e con manie di controllo, tanto vale forzarsi e sforzarsi a prenderla in considerazione. Mollare il cellulare a casa, uscire, fare shopping, incontrarsi con gli amici. Potrebbe anche venir fuori il lato positivo di questa apparente solitudine, cioè la bellezza di riscoprire un contatto con sé stessi. Nel suo significato più ampio amare è desiderare che il partner sia felice, che si senta libero, sempre, in presenza o assenza dell’altro, che lo si cerchi al telefono per voglia, e non dovere. Insomma, che lo si faccia perché lo si sente davvero, non perché si ha l’obbligo di farlo! Una vacanza separata ben riuscita consolida il legame, offrendo nuovi spunti di crescita.