Good Life

23.09.2018

Le origini della granita risalgono alla dominazione araba, che con il suo arrivo in Sicilia portò anche la ricetta dello sherbet, una bevanda ghiacciata e aromatizzata con succhi di frutta o acqua di rose. A Palermo, Catania, Messina e nel resto della Sicilia, veniva utilizzata la neve raccolta durante l’inverno sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi e stivata in apposite costruzioni in pietra erette sopra grotte naturali o artificiali. In estate, il ghiaccio formatosi veniva prelevato, grattato e ricoperto di sciroppi di frutta o di fiori. L’ampia varietà di gusti di granita, a base in genere di frutta secca o frutta fresca, è ormai disponibile in ogni parte dell’isola, dove viene servita con panna, granella di frutta secca e tante altre squisitezze. Tuttavia, esistono delle specialità legate a prodotti IGP locali che varrà la pena provare se farete un salto da quelle parti. Accanto alla classica granita di limone o di caffè, in cui l’aggiunta di panna è pressoché un must, troviamo quelle di gelsi o cioccolato, di anguria o di melone, spiccano quella alla mandorla di Avola nel siracusano, al pistacchio di Bronte nel catanese e di gelsomino a Messina e dintorni.