Segreti in tavola

18.05.2021
La Dottoressa Carla Lendaro ci svela i segreti del peperoncino
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Sinora abbiamo parlato di sostanze che possono farci male, ora parliamo di un particolare ingrediente che è utile se aggiunto alle nostre pietanze: il peperoncino
Il peperoncino eleva la temperatura corporea e attiva il metabolismo perché contiene capsaicina, la sostanza responsabile della sua piccantezza.
Le piante piccanti, per proteggersi, contengono prodotti chimici nocivi, come la capsaicina nel peperoncino e la piperina nel pepe nero.   La capsaicina è una molecola simile ad un lipide che viene prodotta dal peperoncino per difendersi dai funghi patogeni.
Il gruppo chimico è quello dei capsinoidi, ma non danno tutti la piccantezza: un capsinoide è stato isolato per la prima volta, nel 1989, dal peperoncino CH-19 Sweet, che non è piccante.
In uno studio effettuato su uomini sani di età compresa tra i 20 e i 32 anni, si è visto che il dispendio energetico del corpo e la temperatura della pelle sono aumentati dopo l’ingestione orale di capsinoidi (9 mg): questo grazie all’attivazione del BAT, il tessuto adiposo bruno che si trova ai lati del collo, sopra le clavicole, sopra e tra le scapole. Quando si attiva, il BAT produce calore utilizzando il grasso bianco, cioè quello addominale e sottocutaneo, e così “brucia calorie”.
Il BAT va preservato per un corretto metabolismo, ma  se non viene attivato durante la vita, tende a scomparire.  Si attiva anche con il freddo ed è per questo che i bambini piccoli non vanno coperti troppo se vogliamo che sviluppino il BAT.
Quando siamo sovrappeso, abbiamo un aumento del grasso bianco e anche una infiltrazione in organi dove non deve stare, per esempio negli organi, nei muscoli o nel cuore (grasso ectopico). Quindi, possiamo usare la capsaicina e i suoi analoghi non piccanti per perdere il  grasso cattivo.
Se poi non abbiamo bisogno di dimagrire vanno bene lo stesso, col freddo ci riscaldano e poi migliorano l’umore perché sono buoni e anche, come dice un mio amico, “inebrianti”!

 

(Se l’hai perso leggi e ascolta gli approfondimenti della dottoressa Carla Lendaro)