Ci sono luoghi che non si trovano per caso: uno di questi è Jericoacoara, nel nord-est del Brasile.

Un villaggio di sabbia e vento, nascosto tra dune e palme, che sembra esistere fuori dal tempo. Per arrivarci, bisogna attraversare chilometri di deserto bianco, su jeep che rimbalzano tra le dune, finché all’improvviso appare l’oceano: infinito, luminoso, vivo.

A “Jeri”, come la chiamano tutti, non ci sono strade asfaltate né semafori. Ci si muove scalzi, con il sole sulla pelle e il ritmo del Brasile nell’aria. Le giornate scorrono lente tra amache, kitesurf e frullati di frutta fresca.

La sera, il tramonto è un rito. Tutti salgono sulla Duna do Pôr do Sol, e quando il sole tocca il mare, la gente applaude. È un applauso al tempo, alla vita, alla bellezza di essere lì.

La notte di Capodanno è pura magia: lanterne, tamburi, bagni di mezzanotte e sorrisi che si confondono con il sale. Niente frenesia, solo energia e libertà.

Jericoacoara è così: un luogo che ti disarma, ti libera, e ti ricorda che la felicità spesso ha i piedi nudi.