Good Life

29.03.2021

Il rafano è una pianta che viene coltivata soprattutto per la sua radice, molto utilizzata in cucina e da cui si ricava anche una salsa piccante. La particolarità della radice di rafano, infatti, è che non ha quasi nessun aroma se rimane intatta, ma nel momento in cui viene tagliata o grattugiata, si attivano degli enzimi che le danno un sapore molto piccante, simile a quello del wasabi, la tipica salsa verde giapponese che accompagna sushi e sashimi. A differenza del rafano, tuttavia, il wasabi si ottiene da un’altra radice, quella della Wasabi Japonica, che è una lontana cugina del rafano e della senape, e che cresce spontaneamente nelle zone fredde del Giappone. Ma torniamo al rafano .. Se hai deciso di coltivarlo, scegli una posizione in mezz’ombra e prediligi un terreno fresco e permeabile. Se vuoi procedere con la semina delle piante, dovrai occupartene a inizio primavera o a inizio autunno. Per quanto riguarda l’innaffiatura, occorre solo fare attenzione che il terreno non inaridisca: allo stesso tempo, meglio non esagerare con l’acqua per evitare la formazione di marciumi radicali. L’alto contenuto di vitamina C ne conferma non solo le proprietà analgesiche, utile in caso di dolori di vario genere, soprattutto di origine muscolare e reumatismi, ma anche l’azione rinforzante sulle difese immunitarie dell’organismo. oltretutto è un alimento ipocalorico, dal buon contenuto di fibre che, non solo favoriscono la funzionalità intestinale, ma contribuiscono a dare un senso di sazietà.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato al Limone)