Segreti in tavola

11.07.2025
Il profumo d’Oriente: alla scoperta del Kaffir Lime
PLAY

C’è un agrume che, più che al palato, parla all’olfatto. Il suo profumo è intenso, agrumato e verde, capace di evocare in un istante i mercati del Sud-Est asiatico. Parliamo del Kaffir lime, noto anche come Citrus hystrix, un piccolo agrume che ha saputo conquistare chef e appassionati con la sua fragranza unica e le sue molteplici virtù.

Originario dell’Indonesia e diffusosi poi in tutta l’area tropicale, dalla Thailandia alla Malesia, fino alle isole dell’Oceano Indiano, il kaffir lime è una pianta sempreverde che ama il caldo e l’umidità. Oggi viene coltivato anche in alcune zone del Sud Italia e in serra, dove trova condizioni ideali per prosperare. La raccolta dei suoi frutti avviene tra la fine dell’estate e l’autunno, ma il vero tesoro della pianta sono le foglie, che si possono raccogliere tutto l’anno.

Il frutto, piccolo, verde scuro e dalla buccia rugosa e spessa, ha una polpa estremamente aspra e poco succosa. Ma è proprio la scorza, ricca di oli essenziali, a essere preziosa in cucina. Le foglie, invece, simili a piccoli doppi cuori, sprigionano un aroma inconfondibile: fresco, balsamico, quasi citronellato.

In cucina, il kaffir lime è un ingrediente fondamentale nella tradizione thai e cambogiana. Le foglie vengono usate fresche o essiccate in zuppe come la Tom Yum, in curry profumati, in piatti di pesce e persino nei dolci. Anche la scorza del frutto viene grattugiata o infusa per insaporire paste aromatiche, tè, liquori e marmellate.

Per conservarlo al meglio, le foglie possono essere surgelate o essiccate, mantenendo gran parte del loro profumo. La scorza del frutto si può congelare a pezzetti o candire.

Il kaffir lime non è solo un ingrediente, ma un vero ponte sensoriale tra culture: basta una foglia per viaggiare lontano, verso terre dove il cibo è un rito profumato di spezie e agrumi.