Segreti in tavola
Avete mai assaggiato il pesce Bandiera? Forse lo conoscete meglio con il nome di Spatola! Questo pesce è disponibile tutto l’anno, ma il periodo migliore per gustarlo al top della sua qualità è in primavera e in estate, quando si avvicina alle coste per riprodursi.
Passeggiando tra i banchi dei mercati del Sud Italia, non passa inosservato con la sua forma particolare: lungo, piatto, di un colore argenteo brillante e sottile come una lama. La sua carne, tenera e dal sapore delicato, racchiude storie di antiche tradizioni marinare e ricette che si tramandano di famiglia in famiglia.
Il pesce Bandiera viene pescato principalmente nel Mar Mediterraneo, lungo le coste meridionali della nostra penisola: Calabria, Sicilia e Campania. Di solito vive in profondità, tra i 100 e i 400 metri, ma nei mesi più caldi, da maggio a settembre, risale verso la superficie per la riproduzione. È proprio in questo periodo che i pescatori escono all’alba, spesso con piccole imbarcazioni, utilizzando reti da posta o palangari per catturarlo. Questa pesca è selettiva e sostenibile, il che rende questo prodotto ancora più prezioso.
Pulire il pesce bandiera è semplice, ma richiede un po’ di attenzione: la sua pelle è liscia e scivolosa, e non ha squame. Si apre il ventre con un taglio preciso, si tolgono le interiora e si sfila la lunga lisca centrale, che viene via facilmente, quasi come un nastro d’argento. La sua carne è così delicata che spesso non è nemmeno necessario togliere la pelle.
Quando è fresco, andrebbe cucinato entro 24 ore. Altrimenti, si può congelare, anche se una volta scongelato potrebbe perdere un po’ della sua morbidezza. In frigorifero si conserva al massimo per due giorni, coperto con pellicola trasparente o in un contenitore chiuso, appoggiato su un letto di ghiaccio.
In cucina, il pesce bandiera è davvero versatile e si presta a molte preparazioni regionali:
- In Sicilia, specialmente nella zona di Messina, è il protagonista degli involtini di spatola: filetti ripieni di pangrattato, aglio, prezzemolo, pinoli, uvetta e caciocavallo, arrotolati e cotti al forno o alla griglia, profumati con l’alloro.
- In Calabria, viene spesso fritto, intero o a pezzi, dopo essere stato passato nella farina: croccante fuori e tenero dentro, è un piatto semplice ma molto gustoso.
- In Campania, soprattutto nel Cilento, lo si trova nelle zuppe di pesce o cucinato alla pizzaiola, con pomodoro, aglio e origano.
Questo pesce è perfetto anche per cotture veloci: basta una padella calda, un filo d’olio extravergine d’oliva e una spruzzata di limone per portare in tavola tutto il profumo del mare in pochi minuti.