Segreti in tavola

03.09.2025
Il patrimonio agricolo mondiale dei Terrazzamenti della Costiera amalfitana
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Immaginate di viaggiare lungo la Costiera Amalfitana: da un lato il blu profondo del mare, dall’altro montagne scoscese. E poi, all’improvviso, un paesaggio che sembra disegnato a mano: i terrazzamenti.

Gradoni costruiti con muretti a secco, uno dopo l’altro, che trasformano pareti verticali in giardini fertili. Qui crescono limoni profumatissimi, viti che regalano vini straordinari, ulivi e orti che raccontano secoli di tradizione.

Non sono solo belli da vedere: questi terrazzamenti proteggono il suolo dalle frane, conservano l’acqua, custodiscono la biodiversità. Sono un modello di sostenibilità creato dall’uomo, molto prima che la parola “sostenibilità” diventasse di moda.

Ed è proprio per questo che la FAO li ha riconosciuti come Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale, i GIAHS: un titolo importante che li inserisce tra i paesaggi agricoli più preziosi del pianeta. I GIAHS sono sistemi agro-ecologici viventi, custoditi e gestiti da comunità con una profonda connessione con il loro territorio: combinano biodiversità, conoscenze tradizionali, sostenibilità e resilienza, riflettendo il patrimonio culturale e ambientale di intere generazioni. A oggi sono stati designati 102 sistemi in 29 Paesi: dai Giardini Galleggianti del Bangladesh, al sistema di coltivazione integrata di riso e allevamento di pesci in Cina, dalle oasi delle palme da datteri storiche nel deserto della Tunisia, ai sistemi integrati di tè e foreste a Shizuoka, in Giappone. In Italia i GIAHS sono 3: gli uliveti tra Assisi e Spoleto, i territori di coltivazione del Soave in Veneto, e, appunto, i terrazzamenti della Costiera Amalfitana.

 Del resto, camminando tra questi sentieri sospesi tra mare e cielo, si respira proprio l’anima della Costiera: la fatica dei contadini, la bellezza che nasce dal lavoro, la tradizione che diventa futuro. Un patrimonio che non appartiene solo all’Italia, ma al mondo intero.