Segreti in tavola
Un gruppo di 27 produttori emiliani ha dato vita al progetto “Custodi del Lambrusco” per rinnovare l’immagine di questo vino, unendo le forze per raccontarne la vera grandezza.
Una Mappa per il Futuro: Il Manifesto dei custodi
A guidare il progetto c’è un Manifesto, una vera e propria dichiarazione d’intenti che unisce aziende piccole e grandi sotto una visione comune. L’obiettivo è chiaro: custodire, proteggere e rilanciare il Lambrusco con uno sguardo che, partendo dalle radici, punta dritto al futuro.
Tra i fondatori del progetto c’è Julia Prestìa dell’azienda Venturini Baldini, che insieme agli altri membri condivide un mantra: “Siamo custodi dell’essenza più pura del Lambrusco”. Questa frase riassume la forza di un gruppo che vuole raccontare il vino in modo nuovo, inclusivo e contemporaneo.
Missione: superare i pregiudizi
I Custodi vogliono trasformare la percezione di un vino troppo spesso sottovalutato. Il loro messaggio è forte e chiaro: il Lambrusco non è un vino banale. Sebbene possa essere leggero e versatile, non è mai superficiale e, anzi, sa esprimere una freschezza e una complessità sorprendenti. La loro proposta si fonda su una qualità che parte dalla terra, con un lavoro attento in vigna e una filiera trasparente, rispondendo così alla crescente ricerca di autenticità da parte dei consumatori.
Come affermano nel loro manifesto: “Siamo nati da un sogno: raccontare la migliore manifestazione del Lambrusco. Vogliamo essere avanguardia e professionalità, qualità estrema e pura artigianalità.”
Un legame indissolubile: territorio, tradizione e innovazione
Il progetto celebra le due anime del Lambrusco, quelle di Modena e Reggio Emilia. I Custodi si impegnano a custodire il territorio, rispettandone il profondo legame con la storia e la cultura locale. Al tempo stesso, valorizzano le diversità di ogni produttore, convinti che la forza del gruppo nasca proprio dalle singole visioni. Questo sguardo al passato si unisce a una forte spinta verso il futuro, credendo nella ricerca, nella sperimentazione e nella capacità di unire tradizione e innovazione.
“Crediamo nella tradizione, nella ricerca, nella cultura, nel passato, nella capacità di visione: tutti insieme.”
Una “Rivoluzione Gentile” è appena iniziata
Nata da pochi mesi, l’associazione è già attiva e punta a portare il suo messaggio oltre i confini regionali. L’obiettivo è presentare il Lambrusco come un vino contemporaneo, pronto a conquistare anche chi finora lo ha sottovalutato.
La loro è una “piccola rivoluzione gentile”, un invito a scoprire le tante storie che questo vino può raccontare. Come concludono i Custodi:
“Il Lambrusco è tante storie belle e possibili, non fermiamoci alla prima.”