Segreti in tavola

15.03.2021
Il gastronomo professionista Iacopo Florio ci parla di fobia alimentare: il cavallo e il coniglio
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La Neofobia Alimentare è un comportamento riscontrabile in molte specie animali. Questo atteggiamento, nella storia, si è dimostrato utile per la sopravvivenza, riuscendo la specie a differenziare i cibi dannosi e non dannosi.
La neofobia alimentare risulta nella riluttanza che una persona presenta nei confronti di alimenti nuovi o inusuali, e si basa sulla cultura di appartenenza, l’educazione e le esperienze personali, che forniscono parametro il di familiarità di un alimento.
(esempio: il consumatore europeo, rispetto a quello asiatico, sarà sicuramente meno incline a consumare gli insetti in quanto non risultano familiari)
Di conseguenza, un cibo nuovo o non familiare che non rientra in tali parametri viene teoricamente scartato a priori, anche se potrebbe avere un buon sapore.
Infine, per misurare il livello di neofobia in una persona si utilizza la Food Neophobia Scale, che ho utilizzato nella mia tesi di laurea per misurare l’accettabilità del grillo (non a tutti evocano un alimento familiare e gustoso) ma avremo modo di parlarne più avanti.

Per noi il coniglio è tradizione, per molti un piatto dell’infanzia; il cavallo è invece più specifico come consumo a livello nazionale. Questi due animali, fuori dai confini italiani e in particolare nei paesi anglosassoni, sono considerati a tutti gli effetti animali da compagnia: il loro consumo non è quindi accettato a livello culturale e sociale. Quindi ogni cultura agisce in base alle regole, anche non scritte, che identificano quella determinata comunità o popolazione. E con il tempo le “regole” possono cambiare, con lo scambio tra persone e prodotti: pensiamo alla globalizzazione, al fenomeno del sushi e della cucina giapponese/asiatica.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato Iacopo Florio)