Segreti in tavola

05.08.2022
Guida di Repubblica e i segreti del legame tra l’Umbria e il cinema
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Sarà in edicola dal 5 agosto un volume che racconta la regione Umbria attraverso le produzioni cinematografiche e televisive che l’hanno scelta come set naturale. Decine di voci aprono la Guida, da Pupi Avati a Monica Bellucci, da Giancarlo Giannini a Valentina Lodovini, da Luca Argentero a Diego Abatantuono. Ecco allora il viaggio tra le città e le pellicole, con centinaia di consigli sui luoghi imperdibili, sulle tavole dove gustare prodotti di eccellenza, sulle dimore dove prolungare la sosta e sugli indirizzi nei quali fare scorta di golosi souvenir. Una ricca sezione è dedicata ai festival, alle rassegne e agli appuntamenti legati al cinema. In chiusura, le eccellenze del grande artigianato umbro.

L’Umbria racchiude l’essenza di una parte importante dell’Italia. Con i suoi molti campanili, con il suo essere variegata, con la sua storia e i suoi scenari naturali, con il suo amore per il cibo e le produzioni di qualità, è fortemente rappresentativa del Paese. E questi sono solo alcuni dei motivi per i quali ben si presta a ospitare produzioni cinematografiche”. Paolo Genovese, regista e presidente della Umbria Film Commission, inquadra così una regione nella quale sono state realizzate decine di pellicole fin dagli albori della cinematografia: “L’Ufc è una realtà nata da poco ma le cose fatte e in programma sono già molte, e questo perché viviamo un periodo in cui la richiesta di produzioni è altissima, come forse non lo è stata mai. È quindi questo il momento di farsi trovare pronti, attrezzati, reattivi, ricettivi”.
L’occasione è la nuova Guida di Repubblica “Umbria e il Cinema – Storie, luoghi, star”. Il volume, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria, attraversa il territorio sulle orme delle produzioni che nei decenni hanno beneficiato degli splendidi scenari e borghi che esso offre. Tante le voci dei protagonisti del mondo dello spettacolo, che raccontano le loro esperienze.
Tra le pagine, Pupi Avati parla delle pellicole che ha girato in Umbria, ma anche di come è nato l’amore per il territorio, in particolare Todi: “Nasce da nostra madre, che viveva a Roma da tanti anni, era di cultura contadina e per lei un elemento non trascurabile era la nostalgia per la campagna bolognese dove era nata. E così ha scelto una regione non tanto distante e con una piccola cifra, che gli veniva da un’eredità del padre, lei e mio fratello trovarono un casaletto da restaurare, a Ponte Rio, cinque chilometri da Todi, vicino al Tevere”. Luca Argentero riporta alla mente le scene di “Lezioni di Cioccolato” girate nella Scuola del cioccolato Perugina, tra gli aromi di cacao e le golose colate di cibo degli dèi, mentre Luisa Ranieri, che ha interpretato Luisa Spagnoli nell’omonima fiction ambientata a Perugia, parla del capoluogo e dei luoghi ai quali è rimasta affezionata.
Giancarlo Giannini si dice legatissimo ad Assisi, perché nella città di San Francesco “io e Lina Wertmüller e io decidemmo di fare pace, riconciliandoci dopo 14 anni di silenzi”. E poi le voci di Monica Bellucci, che riparte dalle sue origini a Città di Castello, Marco Bocci, originario di Marsciano, Valentina Lodovini, nativa di Umbertide, Michela Cescon, ormai cittadina di Città della Pieve, Elena Sofia Ricci, in regione già negli anni Ottanta con Carlo Verdone per “Io e mia sorella” e poi diverse volte fino al successo televisivo di “Che Dio ci Aiuti”. Immancabili le voci dal set di Don Matteo, con Flavio Insinna e Nino Frassica. Il regista Riccardo Milani parla dell’Umbria come di una regione in cui “si vive di piccole città che hanno il colore dei mattoni cotti nel fuoco e dei sassi che lastricano le strade. Poi c’è la campagna, fiumi lenti e pazienti come il Tevere, il Nera, il Nestòre, acque che diventano laghi antichi, come il Trasimeno, o il lago Tiberino che non esiste più, o cascate seducenti come quelle delle Marmore. Ma ciò che, a mio parere il cinema ha raccolto meglio di questa regione è la terra, i campi, la sua ruralità, la sua identità contadina, presente anche nella musica dei suoi dialetti e nel lessico delle persone più semplici”.
Ancora, le testimonianze di Francesco Cordio, Stefano Rulli, Valeria Ciangottini, Andrea Sbarretti, prima di addentrarsi nel racconto dei luoghi del cinema, con tutto il bello e tutto il buono che hanno da offrire: Perugia e Assisi, Gubbio e Bevagna, Todi e Orvieto, Spoleto e Valnerina, Narni e Amelia, Terni e Cascata delle Marmore. Nel volume sono 225 i ristoranti consigliati, oltre 120 le dimore per prolungare la sosta e 170 gli indirizzi dove trovare le produzioni locali da portare a casa. Ricca la sezione dedicata ai festival, alle rassegne e agli appuntamenti legati al cinema in tutta la regione, con decine di pagine che spaziano dall’Umbria Cinema Festival di Todi all’Umbria Film Festival di Montone. Infine, le migliori produzioni artigianali della regione sono proposte con i consigli relativi alle aziende e ai marchi di punta.
Don Matteo dopo Gubbio adesso si gira a Spoleto”, scrive nella sua introduzione il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa: “A Gubbio, ricorda in queste pagine Diego Abatantuono, fu girato ‘Turné’ del premio Oscar Salvatores, ad Assisi Liliana Cavani ambientò parecchie scene del suo ‘San Francesco’. Amelia vide sfilare per diversi giorni fra le proprie piazze Alberto Sordi (‘Il Marchese del Grillo’) e Nino Manfredi (il ‘Pinocchio’, di Comencini). Mentre il regista Pupi Avati aveva deciso di stabilire il suo quartier generale alla periferia di Todi, dove girò sia un film struggente seppur sfortunato come ‘La via degli angeli’ e successivamente ‘I cavalieri che fecero l’impresa’, coinvolgendo decine di maestranze del luogo per i costumi e gli armamenti. Sempre Todi è stato eletto come scenario ideale da Paolo Genovese per la sua ‘Una famiglia perfetta’. La stessa copertina scelta per questa guida dedicata all’Umbria e al cinema appartiene alla storia della cinematografia: Roberto Benigni con un sorprendente attore orvietano, Giorgio Cantarini, nel film ‘La vita è bella’, girato a Papigno dalle parti di Terni, premio Oscar. Umbria e il cinema è questo ed altro ancora”.
La settima arte e l’Umbria hanno da sempre rappresentato un binomio inscindibile, fin dall’epoca della straordinaria invenzione dei fratelli Lumiere”, afferma Paola Agabiti, Assessore regionale alla Cultura e al Turismo. “Fin quando anche la televisione si è accorta dell’unicità dei nostri borghi secolari, promuovendo la produzione di popolari fiction televisive che hanno immortalato per un pubblico vastissimo la bellezza e il fascino dei nostri gioielli medievali. La nascita della Umbria Film Commission ha il preciso scopo di promuovere il nostro territorio attraverso l’attrazione di produzioni che – nel filmare borghi e bellezze naturali – catturino e seducano turisti e appassionati, inducendoli a scoprire la magnificenza di una terra unica. L’Umbria Cinema Festival, che si svolge a Todi, dal canto suo, vuole essere la vetrina per l’Umbria come terra del cinema e per i suoi produttori e le sue maestranze stimolo e impulso per un settore importante della nostra economia”.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola con le Guide di Repubblica dedicato a Nolo)