Travel Experience
Chi mi conosce lo sa: quando viaggio, prima o poi finisco a parlare di cibo. E al Cairo… ragazzi, è stata un’avventura! Il cibo egiziano è un’esplosione di sapori e consistenze inaspettate.
L’incredibile Koshari
La prima scoperta è stato il koshari: un piatto che sembra fatto per svuotare la dispensa. Pasta, riso, lenticchie, cipolle fritte, salsa di pomodoro… un caos assurdo che però funziona alla grande. È come se tutti gli ingredienti facessero festa insieme.
Poi, ovviamente, ho provato il falafel egiziano, che qui si chiama ta’meya, ed è fatto con le fave al posto dei ceci. Leggero e croccante, uno tira l’altro.
Ma l’aneddoto più divertente riguarda una trattoria minuscola, dove il menù era solo in arabo. Io, con la mia solita sicurezza, ho puntato il dito a caso. Risultato? Mi hanno portato del fegato di cammello. Ci ho messo un po’ a convincermi, ma vi giuro… era buonissimo! I camerieri intanto ridevano sotto i baffi, guardando il turista che non aveva idea di cosa stesse mangiando.
E poi ci sono i dolci: il basbousa, una torta di semolino al miele, che crea dipendenza. Ne ho presi tre pezzi in dieci minuti.
Insomma, il cibo al Cairo non è solo nutrimento: è un viaggio dentro al viaggio.
Prossima tappa: L’anima della città
E mentre assaggiavo tutte queste cose, mi hanno detto: ‘Se vuoi vivere davvero l’anima della città, devi perderti nel mercato di Khan el-Khalili’.
E indovinate dove sono andato il giorno dopo?