Travel Experience

14.02.2020
Il Canyon di Thomas Reef - Sinai
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E’ inutile, tu subacqueo puoi girare il mondo, andare alla ricerca dei luoghi più remoti a caccia dell’awentura e delle emozioni che solo le immersioni ti possono regalare, ma dopo tanto peregrinare sarai costretto ad ammettere che solo il Mar Rosso regala acque limpide, la barriera corallina coloratissima, la grande quantità di pesce e tutto questo a poche ore di volo da casa.

Siamo nello stretto di Tiran, tra la costa del Sinai, laggiù in lontananza puoi vedere le cime delle montagne che si susseguono verso nord e l’omonima isola.

I quattro reef corallini che fanno da sparti acque al canale sono Gordon, Thomas, Woodhouse e Jackson, che ammirati sotto il pelo dell’acqua sono una vera esplosione di vita sia per i colori che per la quantità di pesci che abitano le pareti.

L’immersione di oggi è Thomas Reef e precisamente il Canyon di Thomas, che per la sua profondità non è adatta a tutti ma solo a subacquei più addestrati ed equipaggiati.

Il comandante della nostra barca ci butta poco prima del inizio del canyon che si trova a circa trenta metri di profondità.

Entrare nel canyon per me è un po’ come tornare a casa; le strette pareti, il fondo sabbioso, sono gli stessi che ho lasciato anni fa e così li ritrovo.

Di fronte a noi gli archi che uniscono le pareti del canyon creando un ambiente unico al mondo, ad aumentare l’emozione oggi una tartaruga ci viene incontro dall’altro lato dello stretto passaggio.

Lei ha bisogno di tornare in superficie a respirare mentre noi ce la prendiamo ancora un po’ più con calma, ma anche il nostro tempo per riemergere si awicina.

Ciao Canyon alla prossima.