Segreti in tavola
La tecnica del build è una delle più antiche e semplici nella preparazione dei cocktail, ma non per questo meno affascinante. Nasce dalla necessità di creare drink direttamente nel bicchiere, senza dover ricorrere a shaker o mixing glass. È la tecnica perfetta per i cocktail serviti “on the rocks” o “long drinks”, dove gli ingredienti vengono versati uno dopo l’altro direttamente sul ghiaccio, nel bicchiere in cui il cocktail verrà poi servito.
Il build funziona in modo semplice e diretto: si parte con il bicchiere, si aggiunge una generosa quantità di ghiaccio e poi, uno alla volta, gli ingredienti principali – dal distillato alla parte analcolica, come succhi o soft drink. È importante versarli con attenzione, perché il modo in cui i liquidi si mescolano dipende anche dal loro peso e densità. Spesso si conclude con un delicato stir – una mescolata veloce con un bar spoon – per amalgamare bene i sapori.
Questa tecnica è ideale per i cocktail che non necessitano di una miscelazione vigorosa o di un’ossigenazione eccessiva. Pensa a un Gin Tonic rinfrescante: gin e acqua tonica versati direttamente in un bicchiere colmo di ghiaccio, magari con una fetta di lime a guarnire. Oppure a un classico come il Cuba Libre, con rum, cola e lime versati in sequenza. Anche il Moscow Mule, con vodka, ginger beer e lime, nasce da questa tecnica semplice e scenografica.
Il build è amato anche dai bartender per la sua immediatezza e dal pubblico per la trasparenza della preparazione: è tutto lì, davanti agli occhi. Eppure, dietro questa apparente semplicità si nasconde la magia dell’equilibrio: la capacità di versare ogni ingrediente nella giusta proporzione e con la giusta delicatezza per creare un drink armonioso e sempre perfetto.