Segreti in tavola

24.11.2020
I presidi Slow Food: le Antiche Mele dell’Etna
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Avete mai sentito parlare delle Antiche Mele dell’Etna? Si finiscono di raccogliere proprio in questi giorni e sono uno dei presidi Slow Food. E proprio Slow Food, grazie al sostegno del Parco Naturale dell’Etna, ha messo insieme alcuni dei custodi di queste antiche mele al fine di recuperare un panorama varietale storico del Parco dell’Etna e restituire dignità ai piccoli agricoltori ancora oggi motivati e consapevoli dell’importanza di mantenere il patrimonio vegetale storico della montagna.
Forse non tutti sanno che, in passato, nei terreni agricoli alle pendici dell’Etna, all’interno di quello che oggi è un Parco Naturale, erano coltivate mele, pere e ciliegie, in consociazione tra loro e con altre essenze vegetali delle aree montuose mediterranee. E proprio le antiche varietà di melo hanno rappresentato fino agli anni ‘70 la più forte e radicata biodiversità pomologica dell’Etna, con una ventina di varietà più o meno diffuse. Le più apprezzate erano quattro: la cola, bianca e lentigginosa con un sapore leggermente acidulo, la più conosciuta, il cui nome sembra legato ai primi impianti che si trovavano nelle vicinanze del convento di San Nicola a Nicolosi; la gelato, dolcissima e dal colore paglierino; la gelato cola, con caratteristiche intermedie tra le prime due, ed infine la cirino, piccola mela con un buccia cerulea e venature rossastre diffuse, di cui se ne trovano al momento pochissime piante.
A partire da quegli anni, le antiche varietà sono state progressivamente sostituite da Golden e Red Delicious, molto più produttive e apprezzate dal mercato di quel tempo. Oggi solo pochi coltivatori continuano a preservare le antiche varietà di mele dell’Etna, coltivandole in asciutta e nel rispetto del territorio, tra gli 800 e i 1500 metri di altitudine, nel Parco dell’Etna. Le produzioni non superano le poche centinaia di quintali, spesso vendute nei mercati locali. Forse non sarà facile per molti di noi mettere le mani su queste prelibatezze, perché vengono vendute soprattutto localmente, ma le potete trovare anche online, in alcuni siti dedicati al food di qualità!