Good Life

31.03.2020

Dobbiamo fare attenzione ai cibi che abbiamo nella dispensa. Quelli più comuni che però se aperti e lasciati per molto tempo senza essere consumati, subiscono una trasformazione per quanto riguarda le loro caratteristiche. Fortunatamente non parliamo di variazioni che possano incidere sulla nostra salute ma solo sulle proprietà organolettiche. Scopriamo insieme a quale barattolo o pacchetto dobbiamo prestare attenzione e quale dei cibi nella dispensa dovremmo inevitabilmente buttare. Partiamo dalle spezie. Chi ama usarle per insaporire i piatti ne ha davvero tante e risulta difficile finirle in tempi brevi. L’ideale sarebbe usarle entro i tre mesi dall’apertura. Specie quelle macinate o in polvere. Conservarle per troppo tempo comporta una perdita di sapore e aroma, indicato spesso da una variazione di colore. Passiamo al riso, uno dei cibi nella dispensa che non controlliamo. Col passare del tempo si modifica la superficie dei chicchi. Cambia quindi la capacità di assorbire l’acqua e si allungano i tempi di cottura. Anche la farina ha delle tempistiche di utilizzo. Quelle integrali vanno consumate entro uno o due mesi mentre le farine bianche, più lavorate, arrivano a sei o otto mesi. Ed infine il caffè. Commettiamo un errore credendo che non possa deteriorarsi. Invece comincia a perdere le proprietà subito dopo la macinazione. È consigliato quindi consumarlo entro due o tre settimane. Inoltre è meglio conservarlo in frigo e nel sacchetto originale che permette ai gas che si formano di traspirare.