Nei sogni di bambino la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata… Ecco io la chitarra non l’ho mai saputa suonare e non mi rimaneva che sognare di fare il pirata.
E questi mari di pirati ne hanno vis-ti t ant i!
Le Granadine sono formate da circa 600 isole le più a nord delle quali appartengono a Saint Vincente quelle più a sud a Grenada. Navigare tra queste isole è un’ esperienze per chi ama il mare e per chi ama la natura lussureggiante in cui il verde ed i mille giochi del blu la fanno da padroni assoluti. Quello che possiamo vedere dall’aereo è un mare di un turchese che difficilmente avremo mai visto in passato, poi d’improvviso ecco la grande macchia verde che si avvicina. Arriviamo a Saint Vincent ed esattamente a Kingstown, la capitale in cui possiamo vedere le tracce degli antichi coloni e degli schiavi che dall’Africa venivano deportati su queste terre poco abitate per provvedere al lavoro nelle grandi piantagioni di caffè, tabacco, cotone e canna da zucchero (qui il Rhum non è niente male, ve lo assicuro). L’accoglienza caraibica è sempre festosa e gioviale, la musica non manca mai e la cucina che risente delle tante culture che si sono mischiate in queste isole soddisfa anche i palati più esigenti. Tanto pesce e crostacei che possiamo trovare solo in queste parti del globo e tra le verdure provate la Maranta pianta dalla radice tuberosa che prende il nome dal botanico italiano Bartolomeo Maranta che la classificò.
Del mare ho già accennato ma è impossibile non ricordare le spiagge con le palme da cocco lambite dalle onde. Il blu ed il verde continuano ad incontrarsi. Viaggiare attraverso l’isola è un esperienza a cui non dovete rinunciare. Le montagne sono coperte dalla giungla e se poi durante il traking incontriamo cascate di acqua cristallina le parole non bastano più a descrivere nienn:e il cuore sussulta. Dopo qualche giorno a Saint Vincent spieghiamo le vele per andare a sud con il vento in poppa… ma questa è un’altra storia.