Segreti in tavola
Il celebre Gianduiotto di Torino è pronto a ottenere il prestigioso riconoscimento europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta). Dopo la pubblica audizione tenutasi a Torino, alla quale hanno partecipato oltre 40 produttori e le principali istituzioni del settore, il percorso nazionale è ufficialmente concluso. Ora si attende solo l’approvazione da parte di Bruxelles, che darà al Gianduiotto il marchio ufficiale IGP europeo.
Il nuovo disciplinare del Gianduiotto di Torino IGP
Il disciplinare stabilisce che il vero Gianduiotto di Torino IGP dovrà essere realizzato esclusivamente con tre ingredienti:
- Nocciola Piemonte IGP (tra il 30% e il 45%)
- Cacao
- Zucchero
Questa composizione garantirà ai consumatori un prodotto autentico, senza l’aggiunta di latte in polvere o altri ingredienti estranei alla tradizione.
Il logo ufficiale: un simbolo di Torino
Per riconoscere il Gianduiotto di Torino IGP, verrà introdotto un logo distintivo raffigurante il profilo del cioccolatino a forma di barchetta rovesciata, che richiama anche la Mole Antonelliana, simbolo della città. Questo marchio garantirà l’autenticità del prodotto e aiuterà i consumatori a distinguere i veri gianduiotti artigianali.
L’evoluzione del mercato e le regole per i produttori
Il giro d’affari del Gianduiotto di Torino è attualmente stimato intorno ai 200 milioni di euro e, con l’ottenimento dell’IGP, si prevede un’ulteriore crescita, come è avvenuto con il Vermouth di Torino, che ha ottenuto lo stesso riconoscimento tre anni fa.
L’azienda Caffarel, di proprietà Lindt, che in alcune sue varianti include latte in polvere, potrà continuare a farlo, ma senza il marchio IGP. Il suo prodotto sarà commercializzato con il nome registrato “Gianduia 1865. L’autentico gianduiotto di Torino”, conformemente all’articolo 31 del Regolamento UE 2024/1143.