Segreti in tavola
Siamo ciò che mangiamo e questo non è vero soltanto da un punto di vista chimico-fisico perché il cibo è anche parte fondamentale della nostra identità culturale, e Mizzica! Dizionario Gastronomico Siciliano è la testimonianza dello straordinario legame che esiste tra lingua, cibo e cultura. Un legame che si ritrova in tutte le cucine del mondo ed è vivo più che mai nella lingua siciliana, che vanta una storia millenaria, frutto della commistione tra individui di origini, religioni e culture diverse.
Al centro della cucina siciliana ci sono infatti ingredienti arrivati sull’Isola da posti lontanissimi che sono poi diventati cultura siciliana. Alcuni hanno mantenuto solo in parte il nome originario: ognuno ha provato a tradurlo a modo suo, piegandolo al dialetto locale. Altri sono stati tramandati di generazione in generazione ma poi sono caduti in disuso. Mizzica! nasce appunto con l’ambizione di (ri)portare nel terzo millennio termini siciliani del XIX e del XX secolo, ormai usati raramente e che rischiano di essere dimenticati, per tutelare l’identità della lingua siciliana. Ed è il quarto volume edito dalla nuova casa editrice TOPIC dedicata a testi di approfondimento di carattere gastronomico, tecnico, scientifico e divulgativo.
In questa puntata l’autore Francesco Lauricella ci spiega il significato di due termini Zizzule e Zorba: due frutti di stagione, ovvero le Giuggiole, che assomigliano a delle grosse olive, e una volta mature assomigliano ai datteri, frutti antichi, il secondo termine è il Sorbo, assomigliano alle prugne e si lasciavano maturare nella paglia.
Nel libro sono raccolte oltre 6.500 lemmi siciliani (declinati nelle varianti di ogni provincia, se non addirittura della zona del mercato del pesce da cui nascono), 500 ricette, di cui oltre 100 di dolci, più di 300 nomi di pesci e ancora nomi di piante e frutti (oltre 450) e i prodotti e le specialità tutelate dai marchi DOP, DOC, DOCG, IGP, PAT e Presìdi Slow Food. Ad arricchire il dizionario ci sono 12 schede di approfondimento che provano a ricostruire, in maniera evocativa, la storia quanto l’etimologia di alcuni dei piatti più celebri (e le loro varianti nel tempo) come la caponata, le panelle di ceci e la pasta con le sarde. Molto più di una mera elencazione di parole e definizioni è un’immersione nelle radici profonde della cucina siciliana.
Francesco ha 50 anni è nato nella Sicilia centro-meridionale, ha coltivato fin da giovane due grandi passioni che hanno plasmato il corso della sua vita: la cucina e la politica. Cresciuto alla foce dell’Imera meridionale, che divide in due la Sicilia, si è innamorato della cucina fin da bambino, imparando le ricette tipiche da un esercito di zie e quelle della tradizione dolciaria da un grande maestro pasticcere licatese. A Palermo ha iniziato il suo impegno politico, contro la mafia e per la giustizia sociale. Ha portato avanti queste battaglie durante la sua lunga esperienza a Roma, lavorando alla Camera dei Deputati, per il Governo e per Roma Capitale dopo l’inchiesta “Mondo di mezzo”.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola)