Good Life

23.05.2021

Sangue freddo, concentrazione, senso dell’equilibrio e capacità di leggere il tracciato. E certo, anche un po’ di spericolatezza. Questo è il downhill, non uno sport per tutti, ma neanche impraticabile. Considerato la Formula Uno della mountain bike, il downhill (DH) è uno sport che si pratica nell’ambito del ciclismo in sella a una mountain bike. Ne è chiaramente una variante abbastanza estrema, ma non tutti concordano nell’inserire questa attività sportiva tra i cosiddetti sport estremi. Tuttavia, per il semplice fatto che per praticare downhill occorrano guanti, paragomiti, parastinchi e un casco di protezione fa ben pensare. Insomma, è da mettere in conto che a una certa velocità e una pendenza. Il termine downhill è l’unione delle due parole inglesi down che significa “basso” e hill che significa “collina”; si tratta, infatti, di lanciarsi a tutta velocità giù per il versante di una montagna nel minor tempo possibile. Oltre alla bicicletta, il cui prezzo si può aggirare intorno ai mille o 1550 euro, per praticare downhill sono indispensabili le protezioni che però sono assolutamente necessarie per rendere meno violento qualsiasi tipo di impatto con il suolo o qualsiasi altro tipo  di ostacolo. Tanto vale quindi non lesinare sulla spesa e acquistare prodotti resistenti e di qualità. Chi pratica downhill indossa capi di abbigliamento specifici che hanno la funzione di non ostacolare i movimenti, ma anche di proteggere il corpo da eventuali impatti, proprio come succede nel motocross. Solitamente, sotto le protezioni, si indossa quindi un paio di pantaloni leggeri e non aderenti, molto spesso lunghi fino alle caviglie e un’ampia maglia tecnica a maniche lunghe. Ai piedi meglio indossare scarpe specifiche per pedali Flat.

 

(Se l’hai perso leggi l’approfondimenti Good Life dedicato al picklebell)