Segreti in tavola
A guidarci attraverso questo importante anniversario della DOC Alto Adige è Andreas Kofler. Il Presidente del Consorzio Vini Alto Adige ha evidenziato come il decreto del 14 aprile 1975 fu una svolta cruciale. Quel momento pose le basi per un futuro incentrato sulla qualità superiore e sulla valorizzazione del terroir unico dei vini DOC Alto Adige.
“La DOC Alto Adige è frutto di una lunga evoluzione,” ha spiegato Kofler. “È il risultato di scelte coraggiose, di pionieri illuminati e di un radicale cambio di approccio. In questi cinquant’anni, il nostro territorio ha saputo innovarsi, puntando con decisione sulla qualità, la sostenibilità e la grande varietà che oggi caratterizza i vini DOC Alto Adige.”
La trasformazione è stata notevole. Dalla produzione più quantitativa degli anni ’70, si è passati a un modello che premia l’eccellenza della DOC Alto Adige. Oggi, i vitigni bianchi coprono circa i due terzi delle aree vitate, con circa 20 varietà che esprimono al meglio il potenziale del microclima locale. “Kofler ha aggiunto: “Il vero segreto è stato scegliere il vitigno giusto per ogni specifico terreno. Questa è stata la chiave della nostra svolta qualitativa per la DOC Alto Adige.”
Il Consorzio Vini Alto Adige: Motore della DOC
Il Consorzio Vini Alto Adige, fondato nel 2007, ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della DOC Alto Adige. Il direttore Eduard Bernhart ha illustrato le attività del Consorzio, sottolineando la pubblicazione del manuale “Vino in Alto Adige – Storia e presente di un territorio vinicolo unico“. Quest’opera, scritta da 40 autori, celebra 2.500 anni di storia enologica dell’Alto Adige.
“La forza del Consorzio sta nell’unità dei suoi membri,” ha detto Bernhart. “Questo ci permette di promuovere efficacemente il marchio DOC Alto Adige a livello internazionale e di offrire supporto concreto ai nostri produttori in termini di marketing, consulenza legale, operativa e formativa. Lavoriamo con impegno per il futuro dei vini DOC Alto Adige.”
Zonazione dei Vini DOC Alto Adige: Identità e Terroir
Un passo cruciale per valorizzare le specificità territoriali della DOC Alto Adige è il recente progetto di zonazione. Ufficializzato nell’ottobre 2024, ha portato al riconoscimento di 86 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA). Martin Foradori, vicepresidente del Consorzio, ha spiegato che l’obiettivo è “portare in bottiglia l’anima di ogni singolo territorio della DOC Alto Adige.”
Un apposito pittogramma sull’etichetta aiuterà i consumatori a riconoscere le caratteristiche uniche di suolo, microclima, esposizione e altitudine di ciascuna UGA all’interno della DOC Alto Adige. “Crediamo di aver dato un valore aggiunto inestimabile al nostro territorio,” ha affermato Foradori. “Abbiamo valorizzato i vigneti e, con la selezione dei vitigni ideali e rese più basse, abbiamo posto le basi per un ulteriore salto di qualità per i vini DOC Alto Adige.”
Enoturismo Innovativo per la DOC Alto Adige: La Wine&Bike Collection
La visione per il futuro della DOC Alto Adige include anche l’enoturismo. Thomas Fill, direttore di Agrar IDM Südtirol, ha presentato la Wine&Bike Alto Adige Collection. Questo progetto innovativo, in sinergia con il Consorzio, unisce ciclismo ed enologia per esplorare il territorio della DOC Alto Adige.
L’iniziativa offre otto tour tematici attraverso la regione, coinvolgendo oltre 100 cantine della DOC Alto Adige. I percorsi includono degustazioni ed esperienze nei vigneti, accessibili tramite l’app Komoot. I tour variano da itinerari dedicati a specifici vitigni come il Pinot Bianco o il Gewürztraminer, a percorsi che esplorano l’architettura vinicola, le colline storiche come Santa Maddalena, e le valli come la Valle Isarco e la Val Venosta. L’offerta si arricchirà ulteriormente.
“Vivere l’Alto Adige in bicicletta significa immergersi nella sua diversità,” ha commentato Fill. “Permette di cogliere l’essenza autentica dei nostri vini DOC Alto Adige.”
Testimonial come Madeleine Puckette (Wine Folly) e Aldo Sohm (Le Bernardin) hanno provato i percorsi su biciclette Officina Pegoretti. Cristina Wuerdig Pegoretti, CEO di Officina Dario Pegoretti, ha sottolineato l’unicità condivisa tra i loro telai e i vini DOC Alto Adige.
Il Futuro della DOC Alto Adige: Impegno e Identità
Andreas Kofler ha ribadito il messaggio per il futuro della DOC Alto Adige: “Questo cinquantesimo anniversario non è solo una celebrazione. È un’occasione per riaffermare il nostro impegno per una viticoltura consapevole, identitaria e capace di affrontare le sfide globali con forza e coerenza per la DOC Alto Adige.”
La DOC Alto Adige guarda ai prossimi 50 anni con la passione e la determinazione che ne hanno segnato il successo, pronta a scrivere nuovi capitoli nella sua straordinaria storia enologica.