Segreti in tavola
Sapete che gli Antichi Romani erano soliti piantare gli ulivi nei territori che conquistavano? L’olio era un simbolo di cultura romana, e oggi questa eredità è stata raccolta da due grande grandi prodotti: l’olio Sabina DOP e l’olio di Roma IGP che rappresentano due eccellenze dell’olivicoltura del Centro Italia, frutto di territori profondamente legati alla storia mediterranea e a una tradizione olearia che affonda le radici nei secoli.
L’Olio di Roma IGP nasce in un’area ampia e diversificata che abbraccia la Capitale e gran parte del Lazio, valorizzando la ricchezza varietale del territorio. Si distingue per un profilo sensoriale equilibrato, caratterizzato da note fruttate di media intensità, spesso accompagnate da richiami erbacei, mandorla e carciofo. È un olio che esprime la complessità di un territorio vasto, dove microclimi e suoli differenti contribuiscono alla creazione di un prodotto versatile, moderno, ma profondamente legato alla tradizione.
L’Olio Sabina DOP, invece, proviene da uno dei territori olivicoli più antichi d’Italia, già celebrato in epoca romana. La Sabina, con le sue colline dolci e i suoi oliveti storici, è un paesaggio culturale riconoscibile e identitario. Qui nasce un olio dal carattere elegante e armonico, con un fruttato tendenzialmente delicato, sentori di erbe aromatiche e un equilibrio naturale tra amaro e piccante. È un prodotto che porta con sé la memoria di una terra che da millenni vive in simbiosi con l’olivo.
Siamo in un territorio vasto e sorprendente: dalla Sabina Romana ai Monti Lepini, dai Colli Albani ai Monti Prenestini, fino alla fascia costiera che guarda il Tirreno. Una corona verde che abbraccia la Capitale e custodisce cultivar antiche, sopravvissute nel tempo come piccoli tesori agricoli.
Le varietà? Sono loro la vera firma di questi oli: parliamo delle eccellenze laziali, come la Carboncella, elegante e speziata, Rosciola, delicata e fruttata, l’Itrana, la regina delle olive laziali, con quelle note verdi e balsamiche inconfondibili e poi Frantoio e Leccino, che aggiungono equilibrio e armonia.
Entrambe le denominazioni condividono valori fondamentali: tracciabilità completa lungo tutta la filiera; disciplinari di produzione rigorosi che garantiscono qualità e autenticità; sostenibilità, impegno e professionalità di produttori e frantoiani; legame profondo con il territorio, elemento che determina unicità e riconoscibilità.