Segreti in tavola

30.03.2023
Daniela Passagrilli ci svela i segreti della fava cottòra dell’Amerino
PLAY

L’Associazione dei Produttori della Fava Cottòra dell’Amerino, Presidio Slow Food, è un gruppo di piccole eroiche aziende che si occupano di recuperare e mantenere in vita un antico legume molto interessante, la fava cottòra.

Gli abitanti di questa parte meridionale dell’Umbria, sostengono da sempre che le loro fave si cucinano e si digeriscono più facilmente di ogni altre. I terreni argillosi che caratterizzano i rilievi più bassi sono praticamente privi di calcare attivo e questo permette di cuocere le fave senza doverle decorticare in precedenza.

La fava cottòra, chiamata così proprio per la caratteristica di cuocere bene e in fretta, non è una varietà qualsiasi, ma un ecotipo selezionato di generazione in generazione dagli abitanti del posto. Ogni famiglia dell’Amerino e in particolare di due piccole frazioni, Frattuccia nel comune di Guardea e Collicello nel comune di Amelia, ha riprodotto i semi, permettendo a questo legume di adattarsi e legarsi fortemente al territorio sviluppando anche una notevole resistenza alle avversità locali.
Sono 8 in totale i produttori di fava cottòra dell’Amerino: 5 piccolissime realtà della zona che conferiscono il prodotto alle 3 aziende che fanno parte dell’Associazione e che formano insieme la comunità della fava cottòra che nelle fasi di lavorazione si attiene ad un ferreo disciplinare.

Le 3 aziende di riferimento per la fava cottòra sono: Az. Agr. Il Cerralto di Daniela Passagrilli, Brina Tartufi srl di Matteo e Virginia Zara, Etic Srl Az. Agr. Di Maria Chiara Flugy Pape”. 8 ettari di coltivazione in tutto, l’utilizzo di pochissimi mezzi meccanici, una raccolta e una lavorazione a mano, ne fanno un piccolo grande tesoro dell’Umbria.

Area di produzione Collicello, Comune di Guardea e Frattuccia , Comune di Amelia (provincia di Terni).

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla tavola di pasqua)