Good Life

10.09.2025

Hai mai sentito parlare del “caffé sospeso”? Partito da Napoli come gesto anonimo di generosità – un caffè pagato in più per chi non può permetterselo –  ha conquistato il mondo. Oggi esiste a Melbourne, a Londra, persino a Buenos Aires. Le scienze sociali parlano di “solidarietà diffusa”: piccoli atti spontanei che creano comunità. E non si tratta solo di offrire un espresso, ma di dare dignità con ogni gesto possibile: pensa che in molte panetterie iraniane è apparsa una piccola mensola vicino all’uscita. Si chiama “la mensola della generosità”: chi può, lascia un po’ di pane in più; chi ha bisogno, lo prende senza chiedere nulla. Non c’è controllo, non c’è burocrazia. Solo fiducia sociale. È un gesto che si rinnova grazie alla sensibilità delle nuove generazioni. Alcuni sociologi lo considerano una forma di economia emotiva: piccoli gesti che rafforzano il senso di appartenenza. Il pane, il caffé: qualcìunque cosa che possa aiutare o regalare un sollievo temporaneo. E quando è fatto con amore, nutre due volte.