Travel Experience

18.10.2022
Dakar, storia ricca e dolorosa
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L’Africa è il continente in cui le contraddizioni sono più forti e lascia in chi lo visita sensazioni uniche. Odori, colori, sapori che si incidono nella memoria come solo i ricordi più vividi riescono a fare. Da qui nasce quel leggendario mal d’Africa che è capace di riemergere sotto forma di struggente nostalgia. Ed è proprio inseguendo questi ricordi che oggi vi porterò a visitare Dakar, la capitale del Senegal. Come tutte la grandi capitali africane, la storia di Dakar è molto ricca e dolorosa; passa attraverso domini portoghesi, olandesi, inglesi e per finire francesi. Tra le tante cose da vedere  partiamo  da quello che è un po’ il simbolo dall’ Africa moderna segnata da nepotismo e corruzione di cui ne è simbolo la statua del rinascimento africano. Una statua di bronzo alta quasi 50 m e costata circa 27 milioni di dollari alle case dello stato. Quest’ opera realizzata da un architetto romeno dovrebbe rappresentare lo slancio del popolo africano verso il futuro. Peccato però che la storia di quest’opera mostri ben altro. Dakar è stato anche un importante porto per il commercio degli schiavi e se volete farvi un idea della sofferenza e dell’ infamia che questo traffico comportava vi suggerisco il museo degli schiavi di Goree, piccola isola a poche miglia dalla capitale. Ma per vivere a pieno la vita di Dakar non perdetevi una visita al mercato di Sandaga, cuore della città e soprattutto fermatevi a mangiare al Bantyii, il più famoso dibiterie della città.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Pordenone)