Segreti in tavola

10.01.2020
Cozza di Scardovari DOP
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– Sapete qual è il primo mollusco italiano ad avere ottenuto il riconoscimento DOP?
– Ve lo dico io: è la cozza di Scardovari, una frazione in provincia di Rovigo in cui il delta del Po crea un’insenatura chiamata, appunto, Sacca di Scardovari.
– Il delta del Po offre caratteristiche ideali per la crescita delle cozze, perché è l’area umida più vasta d’Italia, e nella sacca di Scardovari si incontrano acque dolci e correnti salate. Inoltre le condizioni meteorologiche e la temperatura dell’acqua si sono rivelate ottimali per l’insediamento delle cozze, che risulteranno quindi di qualità superiore, più fresche e integre e meno stressate.
– Le cozze di Scardovari vengono allevate e lavorate con metodi ormai testati da decenni infatti nell’ambiente lagunare di Scardovari la mitilicoltura viene praticata dagli anni ‘60.
– Dopo la raccolta le cozze subiscono un processo di depurazione e pulizia, per preservare la qualità e le straordinarie caratteristiche organolettiche del prodotto.
– Le cozze di Scardovari sono sempre freschissime perché vengono avviate direttamente alla spedizione il giorno della raccolta, o al massimo il giorno dopo.
– Oltre a essere deliziose, le cozze sono anche un alimento ad alto valore nutritivo, perché sono ricche di proteine e acidi grassi polinsaturi, importanti per prevenire le malattie cardiovascolari. Inoltre contengono molte vitamine e sali minerali, in particolare sodio, potassio e fosforo.
– Volete sapere il segreto per pulire le cozze? Basta tirare via la cosiddetta “barba”, che spunta tra le due valve, poi raschiare le incrostazioni dal guscio con una spazzola dura, e infine lasciare per qualche ora le cozze in una bacinella d’acqua salata, da cambiare almeno tre o quattro volte, per far sì che le cozze espellano tutti i residui di sabbia e le piccole impurità.