Segreti in tavola

01.04.2024
Clara Vada Padovani ci svela i segreti dei dolci di Pasqua: le uova di cioccolato
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Non c’è Pasqua senza uova di cioccolato. Nel lunedì dell’Angelo ce lo ricorda la scrittrice Clara Vada Padovani, autrice di molti libri di cultura gastronomica. L’offerta di uova colorate per la Resurrezione di Cristo è un’usanza antichissima e risale alla simbologia della fecondità. Il re di Francia Luigi XIV organizzava una “caccia alle uova”, nei giardini di Versailles, alla quale durante le festività pasquali partecipavano i cortigiani. Fu poi lo zar Alessandro III di Russia ad avere l’idea di realizzare un originale uovo in platino e pietre preziose, con una sorpresa: lo commissionò all’orafo Fabergé per la moglie, la zarina Marija Fëderovna. I primi stampi metallici per realizzare uova in cioccolato risalgono al 1830, a Parigi, mentre si tramanda che le prime chocolate easter eggs siano state create a Londra nel 1873 dall’azienda Fry’s & Sons. A Torino, agli inizi del Novecento, “Casa Sartorio” mise a punto un macchinario con il quale realizzare un uovo di cioccolato da due corpi cavi da unire, con la possibilità di inserirvi dei piccoli giocattoli come sorpresa. Il successo di quella prima produzione industriale, a partire dal 1927, fu grande e le uova di Pasqua si diffusero in tutta Italia. Ma negli altri Paesi europei vigono altre tradizioni: in Baviera e Tirolo si regalano i galletti, nel Regno Unito e nel resto della Germania soprattutto coniglietti e leprotti in cioccolato. In Francia invece sono diffuse le campane decorate, a ricordo di quelle delle chiese che suonano per annunciare la Resurrezione.