Segreti in tavola

12.03.2025
Clara Vada Padovani ci svela i segreti dei piatti della Quaresima
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La Quaresima, periodo di digiuno e riflessione per i fedeli cattolici, è sempre stata accompagnata da rigide regole alimentari. Tuttavia, nel corso dei secoli, alcune abitudini gastronomiche hanno sollevato questioni spinose, dando vita a dibattiti accesi tra teologi e uomini di Chiesa. Uno dei più curiosi riguarda la cioccolata calda e il suo ruolo nel rispetto del digiuno religioso.

La narratrice gastronomica Clara Vada Padovani, esperta di storia della cucina, racconta un’affascinante disputa che ha impegnato per due secoli ben cinque papi. Quando la cioccolata calda iniziò a diffondersi in Europa tra il XVI e il XVII secolo, il mondo cattolico si trovò di fronte a un dilemma: bere cioccolata durante il digiuno quaresimale era lecito o rappresentava una violazione delle norme religiose?

La Battaglia Teologica: Gesuiti vs. Domenicani

La controversia vide protagonisti due importanti ordini religiosi: i gesuiti e i domenicani. I primi, noti per un’interpretazione più elastica delle regole, sostenevano che la cioccolata potesse essere consumata senza infrangere il digiuno, in quanto assimilabile a una bevanda. I domenicani, invece, adottavano una posizione più rigorosa, ritenendo che la cioccolata calda, per la sua ricchezza e il suo valore nutritivo, fosse equiparabile a un cibo e dunque vietata.

La discussione coinvolse anche la Santa Sede e si protrasse per anni, fino a quando, nel 1664, il Cardinale Francesco Maria Brancaccio intervenne per mettere fine alla disputa. Nel suo trattato De chocolatis potu diatribe, utilizzando la logica aristotelica, stabilì che la cioccolata, essendo un liquido «per accidens», non poteva essere considerata un alimento solido e, pertanto, non rompeva il digiuno. La sua sentenza divenne la posizione ufficiale della Chiesa e permise ai fedeli di sorseggiare la bevanda senza sensi di colpa.

La Vittoria dei Chocoholic del Passato

La decisione del Cardinale Brancaccio rese felici i tanti amanti della cioccolata dell’epoca, permettendo loro di continuare a gustarla anche durante la Quaresima. Questo episodio storico dimostra come il rapporto tra cibo e religione sia sempre stato oggetto di interpretazioni e controversie, riflettendo i mutamenti culturali e sociali nel corso del tempo.

Chi volesse approfondire questa e altre storie legate al cioccolato, può trovarle nel libro La grammatica del cioccolato e del cacao di Clara e Gigi Padovani, pubblicato da Gribaudo. Un viaggio affascinante nel mondo del «cibo degli dei», che ha saputo conquistare palati e menti per secoli.