Good Life

13.09.2023

Lo conosci a memoria, eppure…continui a guardare lo stesso film: ti è mai capitato? Come mai? Serve solo a prender sonno o ami farlo quando vuoi restare in comfort zone senza suspense né sorprese? Due ricercatori italiani hanno indagato sul rapporto tra cervello e cinema, formulando la teoria della “simulazione incarnata”. Secondo questa tesi, quando guardiamo le azioni altrui (non per forza in tv), si attivano alcune cellule della nostra corteccia motoria, dette neuroni specchio, proprio come se fossimo NOI ad agire. In questo modo, comprendiamo meglio le emozioni degli altri, immedesimandoci in toto.
Tramite alcuni esperimenti, poi, i ricercatori hanno provato che, anche quando guardiamo il gesto di un attore in un film, vengono stimolate le stesse aree del cervello che si attivano quando siamo noi stessi a svolgere quell’azione, anche se sappiamo benissimo che quella che vediamo al cinema è solo finzione. Ecco perché i film ci coinvolgono: il nostro cervello reagisce come se stesse osservando la realtà. Rivedendo lo stesso film, quindi, sappiamo già cosa aspettarci da una scena, un’azione e un’emozione, e ciò ci rassicura.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato al latte di nocciola)