Good Life

06.03.2024

Spesso ti fai intenerire da gattini e cani che passeggiano senza padrone né collare, per strada? Attenzione, perché forse non sai che esiste una vera e propria normativa circa l’alimentazione per i randagi, e in Italia è argomento molto delicato, che suscita spesso dibattiti e preoccupazioni. Chiariamoci un po’ le idee, andando a ripassare le linee guida e le disposizioni normative. Innanzitutto, è fondamentale sapere che non esiste un divieto generale in Italia, che impedisca a noi cittadini di nutrire cani e gatti randagi: nessuna legge vieta espressamente di fornire cibo nei luoghi in cui trovano rifugio.
Tuttavia, alcuni Consigli Comunali possono emettere ordinanze ad hoc, che vietano l’alimentazione dei randagi nei luoghi pubblici. Per evitare possibili contestazioni o sanzioni, se desideri aiutare i cani e i gatti randagi rispetta alcune linee guida, come quella di non arrecare disturbo alle persone o deturpare gli spazi di uso comune. O quella di gettare o versare cose e liquidi pericolosi in luoghi pubblici o privati che possa offendere, imbrattare o molestare le persone. È essenziale, quindi, mantenere un contegno civile, e pulite le aree in cui darai da mangiare ai randagi. Questo non solo per rispetto della comunità, ma anche per il benessere dei tuoi stessi amici a 4 zampe, affinché possano essere accettati più facilmente da coloro che potrebbero avere opinioni diverse dalle tue. In conclusione, nutrire cani e gatti randagi è un atto di amore, ma va svolto nel rispetto delle normative e della convivenza civile.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life)