Travel Experience

01.07.2022
Basilea, dall’aria bohemienne e una skyline futuristica
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Amici oggi vi porto in una città che sono riuscito a vedere per la maggiore in sole 36 ore, Basilea.
Se siete amanti dei ritmi lenti e dei contrasti, Basilea è il posto che fa per voi. Dai ponti che collegano le sponde del Reno, il fiume su cui è stata fondata, ho respirato un’aria bohemienne ,ma appena ho svoltato l’angolo, ho intravisto uno skyline futuristico.
La cittadina svizzera, al confine con la Germania e la Francia, mi ha regalato la sensazione di trovarmi in tre Paesi contemporaneamente. Sono partito dal Mittlere Brucke, il ponte più famoso della città ,costruito nel 1226, ed ho raggiunto un altro dei simboli di Basilea, il Palazzo Comunale, che svetta sulla frequentatissima piazza del
mercato ,la Marktplatz dove ho potuto acquistare piccoli souvenir in legno di notevole pregio.
Questo capolavoro dell’architettura gotica è facilmente riconoscibile dal colore rosso intenso che caratterizza la facciata, decorata con gli stemmi dei 12 cantoni che formano la confederazione. Nel cortile d’onore del Palazzo ho notato la cinquecentesca statua di Lucio Munazio Planco, il militare e politico
romano che ha fondato Basilea.
Tornando verso il fiume, ho visto la Cattedrale, una splendida chiesa di epoca medievale in pietra arenaria rossa dalla quale, salendo a pagamento fin sopra la torre, ho goduto di un panorama privilegiato sulla città. Meno male che non soffro di vertigini, se no non ce l’avrei fatta. All’altezza della stazione centrale, anziché imboccare il Wettsteinbrucke, ho svoltato a destra per raggiungere la Tinguely-Brunnen, uno dei simboli di Basilea. Su quello che era il palcoscenico del teatro cittadino, nel 1977, il pittore e scultore neorealista Tinguely ha creato una fontana e una serie di diversi ingranaggi che danno vita a scenografici giochi d’acqua. Basilea, è un concentrato d’arte e cultura. Qui risiede l’università più antica della Svizzera e si conta un numero di musei impressionante, circa quaranta. Io ne ho visti solo 2, il più famoso il Fondation Beyeler, un’opera firmata Renzo Piano per ospitare la collezione del gallerista Ernst Beyeler. Ma quello che mi hai incuriosito di più, e nel quale ho preso più tempo ad ammirare ogni macchinario del passato, è stato il Papiermühle,  il museo della carta dove sono esposti oggetti legati alla scrittura e alla stampa. Uno dei musei più interessante che abbia mai visto in vita mia. Sono ripartito pensando che la Svizzera non è soltanto prati e cioccolata.