Travel Experience

19.11.2025
Baia di Ha Long, il silenzio che parla
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C’è un momento indimenticabile, quando la barca scivola lenta tra le maestose rocce della Baia di Ha Long, in cui ogni parola si ferma. L’unica cosa che conta è guardare: l’acqua di un verde profondo, gli isolotti che sembrano sfidare la gravità galleggiando nel cielo, e le nuvole che scendono così basse da poterle quasi sfiorare con una mano.

Non stupisce che si racconti di un drago antico che, innamorato della bellezza di questo mare, abbia gettato qui migliaia di perle, trasformandole nelle iconiche isole carsiche. Sebbene sia una leggenda, immersi in questo incredibile silenzio, diventa la spiegazione più affascinante e logica del mondo.

Un viaggio lento sul tempo e sull’acqua

A bordo della giunca di legno, il tempo si dilata, lontano dalla frenesia della terraferma. I pescatori locali scivolano silenziosi tra le formazioni rocciose, sorridono con gentilezza e spariscono all’orizzonte. Ogni tanto, lo sguardo si posa su una casa galleggiante, un mondo a sé, dove panni stesi e bambini che giocano a pochi centimetri dall’acqua raccontano la quotidianità vietnamita.

La sera arriva senza fretta. Il sole si tuffa oltre le montagne e l’intera baia si tinge di un blu intenso e sognante. A bordo, il cuoco serve pesce freschissimo accompagnato da riso al vapore, mentre il mare riflette le luci della barca. È un’esperienza magica, una cena che si svolge all’interno di un sogno.

Domani, l’avventura prosegue. Si torna sulla terraferma, in direzione di Huế, la città dove il Vietnam svela la sua storia imperiale e sussurra le sue memorie più antiche.