Good Life

20.07.2019

Se schivi con stile la sveglia, la ignori, la eviti, la silenzi, la spegni, non te ne fai influenzare in modo drammatico, ti concedi i soliti altri cinque minuti a letto, potresti essere più creativo e intelligente. Lo ha spiegato alcuni anni fa uno studio britannico battezzato «Why night owls are more intelligent» e in effetti il tema torna spesso alla ribalta: mattinieri versus pelandroni. Secondo la teoria di quello studio l’essere umano sarebbe di gran lunga più adatto ad assumere gli schemi di veglia e sonno dei suoi antenati, cioè andare a letto presto e svegliarsi presto. Tuttavia quelli che gestiscono meglio il proprio rapporto con la modernità (dal punto di vista evoluzionistico la sveglia è un elemento moderno, per così dire, ragionando ovviamente su scala millennaria) dimostrerebbero più intelligenza. Il fatto di saper orchestrare in modo soft il momento della sveglia, dunque, senza saltare giù dal letto al primo trillo, sarebbe in qualche modo un segno di capacità nella gestione della vita moderna. Il che, come conseguenza, significherebbe più creatività, più intelligenza e più serenità. Eppure chi esita con la sveglia viene spesso accusato di essere un pelandrone indisciplinato e che quel poco tempo in più che si concede a letto possa rovinare i suoi ritmi circadiani. Secondo i ricercatori non sarebbe così: si deve al contrario essere più intelligenti degli altri per avere a che fare in modo costruttivo con la sveglia perché, appunto, dal punto di vista antropologico è un’evoluzione relativamente recente. Non bisogna poi dimenticare che imparare a seguire i ritmi e le necessità del proprio organismo, cercando dunque di sganciarsi per quanto possibile dalle regole e dai vincoli dell’orologio, sarebbe anche sinonimo di una maggiore capacità di coltivare le proprie passioni e di scovare soluzioni individuali e originali ai problemi. Un mix virtuoso che sul lungo periodo ci renderebbe più indipendenti e creativi. Ma anche felici.