Travel Experience

18.04.2022
Alicudi & Filicudi
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Ogni tanto mi piace parlare dei paradisi che abbiamo nella nostra Italia, vi porto così in due isole tra le più vecchie del Mediterraneo e che sono parte delle isole Eolie: Alicudi e Filicudi.
Sono partito in barca dalla meravigliosa Tropea per raggiungere la più lontana e meno abitata delle Eolie, già chiamata Ericusa. Il motivo sono le piante di Erica, una specie arborea che ho potuto ammirare in abbondanza al mio arrivo. Indicatomi dai vecchi pescatori non ho potuto fare a meno di fare una visita al fortino naturale detto “timpone delle femmine”, usato un tempo per nascondere le donne e quindi proteggerle in occasione delle incursioni dei pirati saraceni.
Al tramonto sono salito in cima al vulcano ormai spento per godermi del panorama unico sulle Eolie e sulla Sicilia per poi, al ritorno, fermarmi a fare un bagno ristoratore a cala du pisci dicci, dove ho potuto scoprire, prima del buio, fondali davvero ancora inesplorati. Uno snorkeling sorprendente attraverso cui ho visto addirittura le cernie in meno di 10 metri di fondale.
La caratteristica che mi ha colpito di più è la cena serale, assolutamente organizzata all’aperto, a lume di candela, romanticismo con un motivo particolare: niente elettricità, ma solo luce sufficiente per mangiare involtini di pesce spatola deliziosi. Salutiamo così Alicudi.
Il giorno dopo partenza per Filicudi. Questa volta non sono nemmeno sceso dalla barca per arrivare a visitare la grotta del bue Marino quieta e tranquilla, poi abbiamo navigato verso sud, verso il promontorio di capo Graziano dove ho potuto visitare il luogo dove esistono i resti di antiche capanne risalenti alla metà del XIII secolo. Prima di andare ancora per mare, una volta a terra, non ancora stanco, sono salito fino alla fossa delle felci, dove troneggia un vulcano spento e dalla sommità del quale ho potuto godere l’ennesimo incomparabile panorama, cosa che tutti i giorni i Filicudari, le uniche 200 persone che vivono sull’isola, fanno, lontano dal rumore assordante di automobili e motorini ascoltando soltanto i rumori della natura incontaminata.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato all’Isola del Giglio)