Segreti in tavola
Nel cuore pulsante della Sicilia, a Noto, rinomata città barocca e culla di eccellenze enologiche, è nato il Manifesto di Noto. Questo documento rivoluzionario si propone di ridefinire il ruolo e il significato del vino contemporaneo in un’epoca di profondi mutamenti economici, sociali, culturali e ambientali. L’iniziativa, promossa da Planeta nell’ambito del progetto “Wine is a contemporary story”, mira a riportare il vino al centro del dibattito, riconoscendolo non solo come prodotto, ma come espressione autentica della nostra cultura e della nostra identità.
La genesi di un nuovo pensiero sul Vino
L’idea del Manifesto di Noto è scaturita da un incontro di produttori presso la Tenuta Planeta Buonivini a Noto, un luogo simbolo che lega indissolubilmente il vino al territorio e alla sua storia. Alessio Planeta, amministratore delegato e responsabile tecnico di Aziende Agricole Planeta e ideatore di questa iniziativa, racconta come la crescente commercializzazione e le tendenze ideologiche stiano appiattendo la percezione del vino. Il Manifesto nasce proprio per contrastare questa deriva, enfatizzando gli aspetti umani e culturali del vino, la sua capacità intrinseca di narrare territori, storie e visioni uniche.
Il Vino come linguaggio universale e bene comune
Il Manifesto di Noto eleva il vino a elemento centrale della cultura, un vero e proprio linguaggio universale capace di connettere le persone e di definire l’identità di luoghi e paesi. In un’epoca in cui i modelli di consumo sono in costante evoluzione, il documento si pone come un faro, riaffermando il valore del vino come:
- Espressione culturale: non un semplice prodotto agricolo, ma il frutto di tradizioni, saperi e innovazioni che si tramandano da generazioni.
- Bene comune: un patrimonio da tutelare e valorizzare, che contribuisce al benessere delle comunità e alla salvaguardia del paesaggio.
- Strumento di relazione: un veicolo per l’incontro, il dialogo e la condivisione, capace di unire persone di diverse provenienze.
Contemporaneità e sostenibilità: Il futuro della viticoltura
Il cuore del Manifesto di Noto risiede in una nuova idea di contemporaneità applicata al mondo del vino. Questo approccio innovativo vede il vino attuale come il risultato di un dialogo continuo e fecondo tra il passato e il futuro. Si promuove un equilibrio virtuoso tra:
- Conoscenze tradizionali e innovazione tecnologica: unire le antiche pratiche con le più recenti scoperte per migliorare la qualità e la sostenibilità.
- Cura della terra e rispetto dell’ambiente: riconoscere la viticoltura come un’attività agricola che modella i paesaggi, crea valore sociale ed economico, e promuove la bellezza del territorio.
La viticoltura, quindi, non è più considerata solo un’attività produttiva, ma una pratica agricola che genera un impatto positivo a 360 gradi, contribuendo non solo all’economia ma anche al tessuto sociale e culturale delle comunità.
Perché Noto?
La scelta di Noto non è casuale. Simbolo della bellezza barocca siciliana e riconosciuta per la sua profonda cultura, Noto è il luogo ideale per sottolineare l’intreccio indissolubile tra vino, territorio e identità. È inoltre un’area d’elezione per la produzione del Nero d’Avola, vitigno iconico che incarna lo spirito e la ricchezza enologica della Sicilia.
Il Manifesto di Noto rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui il vino sia riconosciuto e valorizzato in tutte le sue sfaccettature, da quella produttiva a quella culturale, sociale e ambientale.