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22.02.2019

Allerta inquinamento in diverse zone della Lombardia a partire da Milano, per le alte concentrazioni di polveri nell’aria favorite anche dall’effetto combinato dei cambiamenti climatici e della ridotta disponibilità pro capite di spazi verdi. Nel capoluogo lombardo, infatti, ogni abitante può contare in città solo su 17,9 metri quadrati di verde urbano a testa, a fronte di una media italiana di 31 metri quadrati. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat in occasione dell’adozione delle misure temporanee di primo livello in diverse province della Lombardia, dove per 4 giorni consecutivi è stato superato il limite consentito dei livelli di polveri sottili nell’aria.

A livello nazionale – spiega la Coldiretti – ogni abitante dispone in città di appena 31 metri quadrati di verde urbano, una situazione che in Lombardia peggiora nel capoluogo ma anche nelle aree urbane di Brescia con 23,1 metri quadrati pro capite; Pavia con 22,5; Bergamo con 22,2; Varese con 18,5 e infine Lecco con 14,2 metri quadrati a testa.

Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto – sostiene la Coldiretti – non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

La Coldiretti ha stilato la prima top ten delle piante mangia smog, dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo che anche nel proprio giardino sono capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno in Italia causano circa 80.000 morti premature, secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente.