Tutto è iniziato all’asilo, quando suor Valeria — la mia prima, inconsapevole talent scout — mi metteva in piedi sulla cattedra per intrattenere gli altri bambini.
Io parlavo. Loro ridevano. Lei sorrideva.
Sono sceso da quella cattedra ormai da qualche anno, ma in fondo sono rimasto lo stesso. Solo il caschetto biondo non mi accompagna più.

La radio è arrivata per gioco, a 14 anni.
Ci andavo in bici, marinavo la scuola, accendevo il microfono con la speranza che i miei non mi stessero ascoltando.
La passione, si sa, è più forte di qualsiasi punizione.
Da lì, è stato un crescendo di villaggi turistici, palcoscenici, teatri, studi di doppiaggio e pubblicità.

La mia voce l’hai sentita al cinema e in tv— sono Murray in Stranger Things, W’Kabi in Black Panther, Unique in Power Book e tanti altri personaggi che vivono solo grazie a chi li ascolta.
Scrivo, insegno Public Speaking, invento format.
Dirigo voci, progetto podcast, racconto storie.

Per anni ho inventato favole della buonanotte per i miei ascoltatori più esigenti: i miei figli.
Ora sono loro a raccontarmi cose che io fingo di capire…

Amo viaggiare, sperimentare, difficilmente mi troverai fermo ad aspettare.
Amo la pizza, un bicchiere di vino in compagnia, una risata che scaccia i pensieri, i baci dei miei bimbi, una commedia di Eduardo, una canzone di Pino, il caffè del mattino, il mare.
Mi piace nuotare, correre, andare in bici.
Mi piace la musica.
E mi piace raccontartela.
Magari regalandoti, tra un disco e l’altro, un po’ di quella leggerezza che fa bene al cuore.

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