Segreti in tavola

03.12.2025
Vi svelo i segreti delle antiche mele dell’Etna
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Hai mai assaggiato una mela che racchiude in sé il sapore unico della montagna e la mineralità della lava nera? Non è un sogno, ma la realtà delle Antiche Mele dell’Etna, piccoli scrigni di biodiversità che, un tempo a rischio estinzione, oggi tornano a brillare grazie al fondamentale lavoro del Presidio Slow Food. Proprio in questi giorni si sta concludendo la loro raccolta stagionale, che celebra la resilienza e il gusto autentico del vulcano.

Un giardino di mele tra gli 800 e i 1500 metri

Ci troviamo sulle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa, all’interno di un Parco Naturale inebriato dai profumi di ginestra, castagni e frassini. Fino agli anni Settanta, l’Etna custodiva una straordinaria ricchezza pomologica, con una ventina di varietà di mele, ciascuna con un carattere inconfondibile. Oggi, quattro varietà in particolare sono le vere protagoniste di questo racconto di recupero. La prima, e forse la più celebre, è la Cola. Di colore bianco e leggermente lentigginosa, si distingue per una gradevole e gentile acidità. C’è poi la Gelato, estremamente dolce, che si presenta con un colore paglierino, una polpa morbida e un sapore avvolgente. Segue la Gelato Cola, che unisce spontaneamente le note e le caratteristiche delle prime due, quasi una fusione genetica nata tra i terrazzamenti in pietra lavica dell’Etna. Infine, troviamo la Cirino, estremamente rara e custodita gelosamente da pochissimi agricoltori, questa varietà è piccola, dalla buccia cerulea e presenta venature rossastre.

Il salvataggio di un patrimonio genetico

L’arrivo delle varietà moderne, più produttive e richieste dal mercato globale (come le Golden e le Red Delicious), aveva portato all’abbandono delle mele antiche. Molti alberi furono capitozzati e le varietà dimenticate. Fortunatamente, alcune famiglie di produttori, ostinate e profondamente innamorate del loro territorio, non hanno ceduto.

Grazie al loro impegno e al supporto del Presidio Slow Food, le Antiche Mele dell’Etna sopravvivono ancora. Sono coltivate in asciutta, nel pieno rispetto dei ritmi della montagna, preservando varietà che altrove sarebbero ormai scomparse. I quantitativi rimangono piccolissimi – solo poche centinaia di quintali – e la quasi totalità della produzione viene venduta nei mercati locali dell’isola. La raccolta segue l’altitudine, iniziando a fine settembre e protraendosi fino ai primi di novembre. Ogni morso di queste mele racconta la stessa, autentica storia: quella di un frutto che non cerca la perfezione estetica, ma l’unicità del sapore.