Segreti in tavola

23.11.2025
Vi svelo i segreti della Lampuga, il pesce che arriva con l’autunno
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Ma lo sapete qual è il pesce che, ogni anno, annuncia l’arrivo dell’autunno nei nostri mari? È la lampuga, un pesce elegante, guizzante, color oro e turchese, protagonista di antiche tradizioni mediterranee e di ricette che raccontano il Sud d’Italia.

 

La storia della lampuga, conosciuta anche come “capone” in Sicilia o “cavallo” in alcune zone del Tirreno, affonda le sue radici nelle rotte dei popoli del Mare Nostrum: già Greci e Fenici ne apprezzavano la carne soda e il suo arrivo stagionale. La lampuga, infatti, non è sempre presente: si avvicina alle coste italiane tra settembre e dicembre, seguendo correnti e temperature, e proprio in questi mesi raggiunge il suo massimo splendore in pescheria.

 

Una volta acquistata, come si conserva? Freschissima dà il meglio di sé: va mantenuta in frigorifero, pulita e coperta, e consumata entro 24 ore. La sua carne delicata tende a seccarsi, quindi se volete conservarla più a lungo, meglio procedere con la congelazione il prima possibile.

 

Dal punto di vista nutrizionale, la lampuga è un pesce magro, ricco di proteine ad alto valore biologico, omega-3, vitamine del gruppo B e minerali come fosforo e selenio. Perfetto per chi cerca gusto e leggerezza.

 

E in cucina? È un pesce generoso, dalla carne compatta che si presta a mille preparazioni. In Italia troviamo tante ricette che profumano di tradizione! In Sicilia si prepara la Lampuga a ghiotta, un classico messinese: la lampuga viene tagliata a tranci, rosolata e poi cotta in un sugo ricco di cipolle, pomodoro, capperi e olive nere. Il segreto? Una sfumata di aceto che dona quel tocco agrodolce tipico della cucina dello Stretto.

In Sardegna la Lampuga viene preparata con patate e pomodorini, cotta al forno, in tranci, alternati a rondelle di patate, pomodorini, aglio e prezzemolo. Si irrora con un filo d’olio buono e si lascia che il mare incontri la terra in una teglia profumatissima.

In Calabria si prepara fritta: tagliata a tranci, infarinata e immersa in olio caldo diventa croccante fuori e morbida dentro. Perfetta con una spruzzata di limone. E in Campania all’acqua pazza, una versione leggera e aromatica: in padella con pomodorini, aglio, prezzemolo e un po’ d’acqua salata. Una cottura veloce che ne esalta la freschezza.