Travel Experience

21.11.2025
Saigon, il futuro con l’anima antica
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Appena si arriva a Ho Chi Minh City, che molti chiamano ancora affettuosamente Saigon, si viene immediatamente travolti. La città è un’esplosione caotica, frenetica e incredibilmente viva: un fiume in piena di motorini, insegne luminose, grattacieli moderni e venditori di strada che spuntano a ogni angolo.

La giornata ideale inizia al Mercato di Ben Thanh, dove ogni bancarella si rivela un piccolo, vivace teatro. Tra i sorrisi disarmanti e gli immancabili inviti “special price for you”, è impossibile non ritrovarsi con un sacchetto di spezie, qualche souvenir e l’immancabile caffè ghiacciato locale.

Tra storia e modernità: La memoria necessaria

Il viaggio a Saigon non può prescindere da una visita al Museo dei Resti della Guerra: un luogo duro, essenziale e necessario, che ricorda il dolore e i sacrifici che hanno portato alla pace apparente dei giorni nostri.

La sera, la prospettiva cambia radicalmente. Guardare Saigon dall’alto, magari da un elegante rooftop bar, mostra la città brillare come un circuito luminoso. Eppure, proprio lì, dietro il vetro, si percepisce la stessa umanità semplice e autentica che si trova nei villaggi del nord: le risate, i profumi intensi e la resilienza, la voglia inesauribile di andare avanti.

Il respiro lento del Delta del Mekong

L’esperienza vietnamita trova il suo contrappunto nel giorno successivo, con un’escursione nel Delta del Mekong, dove tutto rallenta drasticamente. Qui, donne con i tradizionali cappelli a cono remano lentamente tra le palme e i bambini vendono mango dalle loro barche. È un momento di pausa, un invito del Vietnam a non correre, a “ricordarsi sempre di respirare”.

Questo viaggio è stato un respiro lungo mille chilometri, un’esperienza che non si lascia alle spalle. Il Vietnam ti resta addosso, come una musica che non smette di suonare.