Segreti in tavola
La Casciotta d’Urbino DOP è un piccolo, prezioso gioiello caseario marchigiano, nato tra le colline del Montefeltro, in provincia di Pesaro e Urbino. In questa zona, la pastorizia è da sempre un pilastro della vita quotidiana e della tradizione agroalimentare.
Origini storiche e tradizione rinascimentale
Le origini di questo formaggio risalgono al Rinascimento, periodo di massimo splendore per la corte di Urbino. Si narra, infatti, che la Casciotta fosse uno dei formaggi preferiti del celebre artista Michelangelo Buonarroti, il quale ne ordinava forme intere da far arrivare fino a Firenze. È un formaggio dal cuore antico, che ancora oggi viene prodotto secondo un rigido disciplinare per la DOP.
Come ci spiega Domenico Villani, Maestro assaggiatore e delegato ONAF per Roma e Lazio, il latte utilizzato è in prevalenza ovino (dal 70% all’80%), con l’aggiunta di una parte bovina (dal 20% al 30%). Tutto il latte deve provenire esclusivamente da animali allevati nella specifica area di produzione.
Caratteristiche uniche e profilo sensoriale
La Casciotta d’Urbino DOP si presenta in piccole forme cilindriche, con un diametro che varia tra i 12 e i 16 centimetri e un peso finale compreso tra gli 800 grammi e un chilo e mezzo.
La sua crosta è sottile e di colore paglierino chiaro. La pasta interna è morbida, compatta e leggermente friabile, di un delicato bianco avorio. All’olfatto, si distingue per un profumo dolce e lattico che invita immediatamente all’assaggio. La stagionatura è volutamente breve – dai 20 ai 30 giorni – un fattore essenziale per preservare la freschezza e la naturale dolcezza che la caratterizzano.
Aspetti nutrizionali e consigli di conservazione
Dal punto di vista nutrizionale, la Casciotta d’Urbino è una scelta equilibrata: è ricca di proteine ad alto valore biologico, calcio e fosforo, ma vanta un contenuto di grassi moderato se confrontato con altri formaggi di solo latte ovino.
Per una conservazione ottimale, si raccomanda di tenere la Casciotta in frigorifero (tra i 4°C e gli 8°C), avvolta preferibilmente in carta alimentare o in un telo di cotone pulito. Questo accorgimento permette alla crosta di “respirare” e mantenere intatte le qualità organolettiche.
Abbinamenti in cucina
In cucina, la Casciotta d’Urbino è versatile e raffinata. È eccellente gustata da sola, magari accompagnata da semplice pane casereccio e un cucchiaio di miele di acacia, oppure con confetture come quelle di fichi o visciole. Dal punto di vista enologico, si sposa perfettamente con un vino bianchetto marchigiano fresco, come il Bianchello del Metauro, il cui profilo aromatico leggero esalta la sua discreta eleganza.