Segreti in tavola

04.11.2025
Domenico Villani ci porta nella Data Room dei formaggi
PLAY

Quanta Italia c’è dietro una forma di formaggio? 

Ogni anno il nostro Paese produce circa 13 milioni di tonnellate di latte: è soprattutto latte bovino, oltre 12-12,5 milioni di tonnellate; a questo si aggiungono poco più di 500 mila tonnellate di latte ovino e caprino (circa 450 mila ovino e 50 mila caprino) che sono preziosissime perché finiscono quasi tutte in formaggi tipici e DOP.

 

Se consideriamo anche il latte che importiamo per lavorarlo, il sistema lattiero caseario italiano arriva ad avere quasi 15 milioni di tonnellate di latte disponibili. Di questo, la gran parte viene trasformata: una quota va al latte alimentare e allo yogurt, ma quasi la metà delle consegne totali (circa 6,4 milioni di tonnellate) viene assorbita solo dai formaggi DOP e IGP. È tantissimo. 

 

Il valore del comparto? Tra allevamenti (oltre 7 miliardi di euro) e industria (circa 18,5 miliardi di fatturato) il latte è uno dei pilastri dell’agroalimentare italiano. Significa occupazione, export e un indotto che tocca mangimi, logistica, turismo del gusto. 

 

Nel mondo delle DOP casearie l’Italia è regina: nel 2024 si sono superate le 600 mila tonnellate di formaggi DOP e IGP. Ecco la classifica delle 5 più prodotte:

  1. Grana Padano – circa 200 mila t
  2. Parmigiano Reggiano – circa 150 mila t
  3. Gorgonzola – oltre 60 mila t
  4. Mozzarella di Bufala Campana – 55,7 mila t
  5. Pecorino Romano – circa 39 mila t

E chi mangia più lattiero-caseari? Se guardiamo ai volumi assoluti è l’India il primo grande consumatore di latte; se guardiamo ai consumi pro capite, in testa ci sono i Paesi nordici europei, con la Finlandia che da anni è tra le prime per latte e derivati per persona. 

 

In sintesi: l’Italia produce tanto latte, lo trasforma quasi tutto e lo nobilita in formaggi ad alto valore. È questo che rende un litro italiano “più lungo”: nasce in stalla, ma arriva molto lontano – spesso in forma rotonda.