Travel Experience
Khan el-Khalili è un labirinto di colori, profumi e suoni. Non è un mercato, è un teatro a cielo aperto. Io ci sono entrato convinto di comprare solo un souvenir, e ne sono uscito carico come un mulo.
L’arte della contrattazione (e la Lampada di Aladino)
La regola d’oro? Contrattare. Io volevo una lampada in stile Aladino: il venditore parte da 800 pound. Dopo mezz’ora di trattativa – con risate, finti abbandoni, teatrini degni di Broadway – l’ho pagata 200. Ma non è tanto per il prezzo, è per il divertimento. In quel mercato la contrattazione è un’arte, e se non giochi, ti perdi metà dell’esperienza.
Tra spezie, gioielli e tappeti, a un certo punto mi sono fermato davanti a un negozio di dolci. Lì ho capito perché lo scrittore Naguib Mahfouz veniva qui a cercare ispirazione. Io ho provato a fare lo stesso, ma con la bocca piena di baklava non è facile scrivere…
Khan el-Khalili è la sintesi perfetta del Cairo: caotico, affascinante, rumoroso e indimenticabile.
Uscendo, con la lampada sotto braccio, ho pensato che in fondo il Cairo è proprio così: una favola delle Mille e una Notte, ma con i clacson al posto dei tamburi.
Conclusione del viaggio
E sapete qual è la verità? Che dopo 5 giorni non avevo ancora visto tutto. Anzi, avevo solo scalfito la superficie. Perché il Cairo non lo vivi in un viaggio: lo vivi un po’ alla volta, e ogni volta ti sorprende di nuovo.