Segreti in tavola

15.10.2025
Il kiwi, il frutto che veniva dall’altra parte del mondo
PLAY

Chi l’avrebbe mai detto che questo piccolo frutto dalla polpa verde brillante, oggi così comune sulle nostre tavole, arriva da molto lontano? Il kiwi, infatti, è originario della Cina, dove era conosciuto come yang tao, il “frutto della scimmia”. Solo nei primi del Novecento giunse in Nuova Zelanda, dove trovò un clima ideale e fu ribattezzato “kiwi”, come l’uccello simbolo del Paese, piccolo e tenero, proprio come il frutto.

Da lì, il kiwi ha conquistato il mondo. Oggi la Cina è tornata ad essere il primo produttore mondiale, seguita da Italia e Nuova Zelanda. E proprio il nostro Paese, con le sue pianure fertili e i climi miti, è diventato un protagonista assoluto: il Lazio, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e il Veneto sono tra le regioni più vocate, grazie ai terreni ricchi e ben drenati. Il Kiwi di Latina IGP, in particolare, è uno dei simboli di eccellenza italiana esportato in tutto il mondo.

Dal punto di vista nutrizionale, il kiwi è un vero concentrato di benessere: ricchissimo di vitamina C – ne contiene più di un’arancia – aiuta a rafforzare il sistema immunitario, favorisce la digestione grazie all’actinidina, un enzima naturale, ed è alleato della pelle e della circolazione.

Si conserva bene in frigorifero per alcuni giorni, ma se è ancora acerbo basta lasciarlo maturare a temperatura ambiente, magari accanto a una mela o una banana: sprigioneranno etilene, accelerandone la maturazione.

Si consuma al naturale, tagliato a metà e gustato con un cucchiaino, ma è anche protagonista di smoothie, macedonie, torte e insalate. E da qualche anno, la varietà gold, dalla polpa gialla e più dolce, ha conquistato anche i palati più delicati.

Piccolo, esotico e pieno di energia, il kiwi è la prova che a volte la natura riesce a racchiudere in un solo frutto il gusto, la salute e la storia di un viaggio che dal lontano Oriente è arrivato fino ai nostri campi.