Budapest mi ha accolto con il suo fascino sospeso tra Europa Orientale e Occidentale, con il Danubio che divide la città in due e i ponti che sembrano sospesi nel tempo.

La prima cosa che ho fatto è stata provare le famose terme di Széchenyi. Entrare nella piscina calda mentre fuori l’aria era gelida è stata un’esperienza quasi surreale: il vapore che si alzava, i locali che giocavano a scacchi nell’acqua, e io che cercavo di non scivolare sulle piastrelle bagnate.

Poi sono salito sul Bastione dei Pescatori: da lì la vista sulla città è incredibile, con il Parlamento che si riflette nel Danubio e le cupole dorate che brillano al tramonto.

Ho camminato tra le stradine del quartiere antico, osservando i caffè storici e le pasticcerie, fermandomi a prendere un dolce tipico che si scioglieva in bocca.

Alla fine, mentre il sole calava dietro le colline e la città si illuminava di mille luci, ho avuto la sensazione che Budapest sia una città che ti accoglie senza fretta, dove ogni passo ti regala un piccolo momento di meraviglia, e dove la storia e la vita moderna convivono senza mai scontrarsi.