Travel Experience

22.09.2025
Reykjavík e la partenza on the road
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Appena si atterra a Reykjavík, la prima cosa che si nota è la calma. Questa non è una capitale convenzionale: non ha grattacieli, non ha il caos delle altre città europee, né clacson che ti assordano. C’è più silenzio che rumore.

Una delle prime scene che ho visto è stata una fila di paperelle che attraversava la strada vicino al porto. Tutte le macchine si sono fermate, in paziente attesa. Nessun clacson, nessuna fretta, solo paperelle con priorità assoluta. In quel momento, ho capito: l’Islanda è un altro pianeta.

Dopo aver ritirato l’auto a noleggio, ho fatto un giro per la città. Un consiglio: se pensi di viaggiare in Islanda, scegli un’auto 4×4. Le strade non sono semplici viuzze, ma lunghi sterrati con curve improvvise e venti forti che possono spingerti di lato.

Reykjavík sembra uscita da un libro per bambini: casette colorate, tetti vivaci e l’odore di cannella che esce dalle caffetterie. Il suo simbolo più iconico è la Hallgrímskirkja, la chiesa che domina la città. Con la sua forma imponente che ricorda le colonne di basalto vulcanico, sembra quasi un’astronave pronta a decollare.

Prima di partire per la mia avventura, mi sono concesso una colazione epica: un panino al salmone affumicato, enorme. Qui il salmone non è solo cibo, è un’istituzione.

Con la pancia piena e lo sguardo verso il cielo, mi sono detto: “Ora inizia il vero viaggio.” Ho acceso il motore, ho imboccato la Ring Road, la mitica strada che fa il giro dell’isola, e ho sentito un mix di eccitazione e timore. Un po’ come quando metti un piede su un terreno sconosciuto e ti chiedi: “Cosa ci sarà dietro la prossima curva?”

In Islanda, c’è sempre qualcosa che ti sorprende.